Fonte: www.pharmaretail.it
ATTUALITÀ

Stefania Cifani | 28 novembre 2018

La somministrazione dei vaccini da parte del farmacista comporta vantaggi che vanno ben oltre l’introito generato dal servizio. È invece un modo per costruire una relazione tra paziente e farmacista basata sulla fiducia, e porta il paziente ad affidarsi sempre di più al farmacista anche per servizi di counseling, raccomandazioni per l’uso dei farmaci Otc, screening e servizi di gestione della terapia, oltre che per la tradizionale dispensazione di farmaci.

Negli Usa

Questo secondo quanto riportato da Ncpa Digest, una relazione sul mercato delle farmacie indipendenti prodotto dalla National Community Pharmacist Association, network statunitense delle farmacie di comunità indipendenti.

I farmacisti hanno partecipato alle procedure vaccinali sin dall’Ottocento, ma è solo negli ultimi vent’anni che sono stati attivamente coinvolti nella vaccinazione routinaria dei pazienti. Dato il crescente focus sulla prevenzione, molti Stati stanno ampliando il ruolo dei farmacisti come esperti nel campo dell’immunizzazione, attualmente il primo servizio di cura offerto dalle farmacie di comunità.

I farmacisti hanno avuto un ruolo nell’aumentare la copertura vaccinale contro l’influenza, a conferma del loro ruolo importante nella promozione e tutela della salute pubblica. Per contro, resta inferiore alla soglia desiderata la copertura per la malattia pneumococcica.

Il report evidenzia che il 73% delle farmacie di comunità offre il servizio di immunizzazione; resta comunque della strada da fare. L’immunizzazione può connotare la farmacia, viene ribadito, come una destinazione sicura per salute e benessere, un plus non trascurabile nell’attuale scenario competitivo di mercato. Nel contesto attuale, focalizzato su assistenza sanitaria collaborativa è quindi cruciale rimuovere i rimanenti ostacoli, come l’opposizione dei medici.

Sarebbe inoltre necessario aggiornare gli attuali trend di immunizzazione della popolazione. Oggi negli Stati Uniti quasi tutti possono ricevere un vaccino contro le diciassette malattie infettive potenzialmente mortali; tuttavia molti pazienti ancora sfuggono perché chi eroga il vaccino non si informa, per esempio, in merito a programmi di viaggio o a particolari necessità scolastiche.