Fonte: www.farmacista33.it

Tra le reazioni avverse più frequentemente osservate per i due vaccini anti-Covid ci sono: stanchezza, mal di testa, dolori muscolare, febbre e nausea. Le Faq sul tema dell’Agenzia italiana del farmaco
Reazioni locali nel sito di iniezione, stanchezza, mal di testa e dolori muscolari o articolari. Febbre, nausea o più raramente gonfiore dei linfonodi.

Queste le reazioni avverse più frequentemente osservate negli studi clinici e nella iniziale esperienza successiva all’autorizzazione per i due vaccini a Rna messaggero di Pfizer e Moderna. Lo ricorda l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) che – nelle Faq, appena aggiornate sul sito istituzionale, Farmacovigilanza su vaccini Covid-19 – spiega anche come segnalare eventuali effetti del vaccino anti-Covid.
Per “segnalare un qualsiasi evento che si è verificato a seguito della somministrazione del vaccino – si legge sul sito – ci si può rivolgere al medico di famiglia, al centro vaccinale, al farmacista di fiducia o alla Asl di appartenenza”. La segnalazione la può effettuare direttamente “chiunque la osservi o ne venga a conoscenza, sia esso operatore sanitario o cittadino, compilando la scheda disponibile sul portale dell’Aifa. La scheda compilata va inviata al responsabile locale di farmacovigilanza della propria struttura di appartenenza via e-mail o fax. Inoltre, è possibile fare la segnalazione direttamente online tramite l’applicativo VigiFarmaco seguendo la procedura guidata”.

Le reazioni avverse più frequenti
L’Aifa, segnala che “le reazioni avverse più frequentemente osservate negli studi clinici e nella iniziale esperienza successiva all’autorizzazione sono le reazioni locali nel sito di iniezione (p. es. dolore, gonfiore, arrossamento), la stanchezza, il mal di testa e i dolori muscolari o articolari. Si possono verificare anche febbre, nausea o più raramente gonfiore dei linfonodi. Si tratta di reazioni non gravi, di entità lieve o moderata che, seppur fastidiose, si risolvono in poche ore o pochi giorni, spesso senza nemmeno ricorrere a trattamenti sintomatici (antidolorifico o simili)”. E spiega che “come per tutti i farmaci, sono inoltre possibili, seppur rarissime, reazioni di tipo allergico fino allo shock anafilattico. Per questo le vaccinazioni vengono eseguite in contesti sicuri da personale addestrato ed è previsto un periodo di osservazione di almeno 15 minuti dopo la vaccinazione”. Un altro aspetto di cui si tiene conto “è che, in seguito all’iniezione, si possono verificare anche reazioni di tipo ansioso con fenomeni vaso-vagali che vanno dalla sensazione di stare per svenire fino allo svenimento vero e proprio, per cui il personale presta attenzione a evitare traumatismi da caduta”.

Le informazioni da fornire
Quando si invia una segnalazione è necessario inserire almeno le seguenti informazioni:
– iniziali del nome, età e sesso di chi ha avuto il sospetto evento avverso;
– descrizione del tipo di evento, il più possibile dettagliato;
– nome commerciale e lotto del vaccino somministrato;
– qualifica e contatto di chi fa la segnalazione.
Per agevolare la valutazione degli eventi avversi che seguono una vaccinazione è importante anche ottenere informazioni su: sede di somministrazione, orario della vaccinazione, orario di inizio del sospetto evento avverso, andamento nel tempo dei sintomi e loro evoluzione. L’Aifa o il Centro regionale di Farmacovigilanza potranno richiedere ulteriori informazioni a chi ha effettuato la segnalazione tramite il Referente locale della Farmacovigilanza. Qualora sia direttamente il cittadino a fare la segnalazione, è importante che specifichi tutto quello che ricorda, cercando di essere il più possibile preciso.