Defibrillatore. Nessun rischio penale, ma formazione garantisce sicurezza operatore

Defibrillatore. Nessun rischio penale, ma formazione garantisce sicurezza operatore

Fonte: www.farmacista33.it

La Legge italiana prevede che l’uso del defibrillatore semiautomatico (Dae) in sede extraospedaliera, sia consentito a chi abbia ricevuto una formazione specifica nelle attività di rianimazione cardio-polmonare, ma se c’è chi sostiene che, anche da un punto di vista penale, non ci siano comunque rischi a usarlo in caso di emergenza, ma solo possibili benefici per chi è soccorso, c’è chi chiarisce che un uso scorretto può mettere a rischio la salute del soccorritore che può incorrere in un arresto cardiaco se colpito dalla scarica. Il dibattito si è avviato sui social a commento di un articolo pubblicato su un blog di un’associazione locale di soccorritori del 118.

I volontari del 118 spiegano che “non esiste nessun rischio pratico nell’utilizzare il defibrillatore senza aver frequentato corso Blsd” (Basic life support-defibrillation) in quanto la diagnosi non spetta all’esecutore, effettuare la diagnosi del ritmo defibrillabile è il defibrillatore stesso”. Inoltre, sottolineano che “chi agisce per salvare una persona, lo fa ovviamente in buona fede e per il codice penale (art. 54) non è responsabile penalmente colui che ha commesso un fatto, essendovi costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona”, mentre se non si aiuta si rischia l’omissione di soccorso, che è punita dall’articolo 593 del codice penale”. (altro…)