Pensioni, riscatto periodi senza contributi: chiarimenti su agevolazioni per dipendenti e imprese

Pensioni, riscatto periodi senza contributi: chiarimenti su agevolazioni per dipendenti e imprese

Fonte: www.farmacista33.it

Con il provvedimento che ha introdotto pensione quota 100 e reddito di cittadinanza – in vigore da fine gennaio e di cui in questi giorni i politici stanno dibattendo sulla sua conversione in legge – è stato confermato anche un nuovo istituto, che prevede il riscatto dei periodi non coperti da contribuzione, con la possibilità di detraibilità degli importi, nonché di deducibilità per le imprese che facciano domanda per i propri dipendenti.

Un tema di attualità, data l’intermittenza tra periodi contrattualizzati e periodi di disoccupazione che negli anni di crisi hanno sempre più caratterizzato il mondo del lavoro, su cui, di recente, dall’Inps è stata emanata una circolare che ha chiarito le modalità applicative e i requisiti per accedere. Come si ricorderà l’istituto del riscatto dei periodi non coperti da contribuzione – che non vale per periodi in cui si è lavorato, ma in riferimento ai quali non è stata versata la quota contributiva – è stato previsto, in via sperimentale, per il triennio 2019-2020 (articolo 20, commi da 1 a 5, DL 1/2019). (altro…)

Contratti a termine. Su rinnovi, proroghe e contributi da Ministero chiarimenti ed esempi

Contratti a termine. Su rinnovi, proroghe e contributi da Ministero chiarimenti ed esempi

Fonte: www.farmacista33.it

Dal 1° novembre trovano piena applicazione tutte le disposizioni introdotte con la Legge Dignità, che, tra le varie misure, ha imposto una stretta ai contratti a termine. Ma quali sono le indicazioni nel caso di proroghe e rinnovi di contratti già in corso? Quando si può parlare di proroga e quando di rinnovo? Come si deve applicare la maggiorazione al contributo addizionale a carico del datore di lavoro? A rispondere una recente circolare del ministero del Lavoro che fornisce alcune prime indicazioni interpretative, anche in considerazione delle richieste di chiarimento pervenute.

A essere interessati dalle novità sono i «rapporti stipulati tra lo stesso datore di lavoro e lo stesso lavoratore, anche per effetto di una successione di contratti, o di periodi in somministrazione a tempo determinato, per lo svolgimento di mansioni di pari livello e categoria legale» e «indipendentemente dai periodi di interruzione». (altro…)

Coadiutori non farmacisti, la Cassazione conferma: vanno versati i contributi Inps

Coadiutori non farmacisti, la Cassazione conferma: vanno versati i contributi Inps

Fonte: www.federfarma.it

Il titolare è tenuto a versare i contributi Inps ai coadiutori familiari non farmacisti che lavorano nella sua farmacia. Lo afferma la sentenza del 20 luglio scorso con cui la Cassazione è tornata sul tema confermando una volta di più il proprio orientamento. Dei contenuti riferisce il numero sei di Lexfarma, il bollettino di giurisprudenza in farmacia realizzato dall’ufficio legale di Federfarma: secondo la Corte, in particolare, «la natura di impresa commerciale delle farmacie non è posta in discussione: accanto all’attività protetta di produzione di galenici e vendita di specialità medicinali, esercitabile solo da soggetti muniti di apposito titolo ed iscritti all’albo professionale, si affianca infatti l’attività commerciale di vendita di articoli parafarmaceutici», ossia «attività di vario tipo demandabili a non farmacisti». (altro…)

Coadiutori non farmacisti, la Cassazione conferma: vanno versati i contributi Inps

Familiari in farmacia, Cassazione interviene su obblighi contributivi Inps

Fonte: www.farmacista33.it

Familiari in farmacia, Cassazione interviene su obblighi contributivi Inps Nel dicembre 2007 l’Inps notificava al titolare di una farmacia un verbale di accertamento con la richiesta di pagamento di contributi relativi alla posizione di familiari quali coadiutori nella conduzione della struttura per i quali riteneva sussistere l’obbligo di iscrizione nella gestione commercianti. Il tribunale accoglieva l’opposizione relativamente ad una sola posizione ferma restando l’altra. La sentenza veniva confermata in appello. La Corte di Cassazione chiamata a decidere in via definitiva, nel rigettare il ricorso proposto dal titolare, ha evidenziato che la qualificazione della farmacia come impresa commerciale non esclude la altrettanto indubbia natura di “professione liberale” dell’attività del farmacista, per il quale è prevista un’apposita assicurazione, con la conseguente esclusione dello stesso dall’assicurazione commercianti. (altro…)

Coadiutori non farmacisti, la Cassazione conferma: vanno versati i contributi Inps

Contributi Inps da dipendente a titolare. L’esperto: ecco come non perderli

Fonte: www.farmacista33.it

Cosa succede ai contributi Inps versati negli anni come farmacista dipendente per chi si appresta a diventare titolare? Quei soldi vanno persi o esiste un modo di recuperare quanto versato allo Stato ai fini pensionistici? Un modo potrebbe esserci secondo l’avvocato Gustavo Bacigalupo dello Studio Associato Bacigalupo-Lucidi che, rispondendo ad alcuni dubbi esposti da un vincitore del concorso straordinario, fa il quadro della situazione.

Punto primo: il titolare di farmacia, dal punto di vista della previdenza, è obbligato a pagare l’intera quota Enpaf al posto dell’Inps. Affinché non vadano persi i contributi Inps è necessario averli versati per almeno 20 anni, non ha importanza che il futuro titolare abbia lavorato come professionista dipendente anche per 17, 18, o 19 anni e, soprattutto, non è possibile neanche ricorrere alla contribuzione volontaria per raggiungere il periodo minimo necessario per godere della pensione che ne deriva. (altro…)