Fonte: www.federfarma.it

Sono circa 12.000, su un totale di 19.500, le farmacie che nel nostro Paese offrono anche lo sportello Cup, ovvero la possibilità di prenotare visite specialistiche ed esami presso strutture pubbliche del Servizio Sanitario Nazionale.
Un servizio, però, che non viene ancora molto utilizzato dai cittadini come confermato all’Ansa dal segretario di Federfarma Roberto Tobia. “Servono campagne di informazione, a livello locale e ministeriale, per far conoscere l’esistenza di questa possibilità e per segnalare in modo evidente le farmacie aderenti”.

L’obiettivo è quello di alleggerire i Cup, notoriamente sovraccarichi, sfruttando come sportello la farmacia sotto casa, un luogo dove si recano ogni giorno, in media, 4 milioni di italiani. “Di preciso – aggiunge Tobia – non esiste una mappatura che consenta di sapere quanti presidi di Croce Verde offrano il servizio perché a regolamentarlo sono convenzioni regionali o provinciali e ogni singola farmacia può decidere se aderire, anche se in questi casi sono veramente poche le farmacie che non lo fanno. Secondo il ‘Rapporto Annuale sulla Farmacia 2018’ di Cittadinanzattiva, il servizio Cup è presente in circa il 63% delle circa 19.500 farmacie italiane. Ma, precisa Tobia, “è a macchia di leopardo e sappiamo che in alcune regioni come Emilia Romagna, Toscana e Veneto è molto più sviluppato che al Sud”.

Il servizio Cup rientra a pieno titolo nella così detta ‘Farmacia dei servizi’, istituita dalla legge 156 del 2009 che ha dato alle farmacie la possibilità di non dispensare solo medicinali, “aspetto – precisa Tobia a Filodiretto – che rimane primario nella visione della farmacia professionale nella quale crediamo”, ma di offrire prestazioni sanitarie come autoanalisi, misurazione della pressione, campagne di screening o supporto nell’aderenza alle terapie.
Nonostante la prenotazione sia, nella maggior parte dei casi, gratuita per il cittadino la metà delle farmacie che offrono il Cup, effettuano meno di 10 prenotazioni a settimana.