Fonte: www.farmacista33.it
Riconciliazione terapia farmacologica e servizi cognitivi, Federfarma affronta il tema dei nuovi ruoli del farmacista
Linee di indirizzo ministeriali che riconoscono alla farmacia di comunità uno specifico ruolo nella riconciliazione della terapia farmacologica del paziente oncologico rappresenta un importante passo verso l’attuazione della Farmacia dei servizi cognitivi. È il commento di Federfarma nazionale al documento recentemente aggiornato “Riconciliazione della terapia farmacologica sul territorio durante le transizioni di cura. Paziente anziano ricoverato in RSA/struttura sanitaria protetta e paziente oncologico ed oncoematologico dimesso da struttura ospedaliera e viceversa”, a cui ha contribuito “supportando le articolazioni territoriali che hanno aderito al progetto di ricognizione farmacologica, mettendo a disposizione la piattaforma informatica di Promofarma e il proprio ufficio legale che ha seguito tutte le procedure per la sottoscrizione del protocollo, nel rispetto della legislazione farmaceutica e della normativa sulla protezione dei dati personali” come ricorda una circolare.
Di particolare interesse, spiega il sindacato, il riconoscimento di un ruolo specifico del farmacia di comunità, nell’ottica dello sviluppo della farmacia dei servizi e con il farmacista Asl, nel percorso di cura in sicurezza del paziente, al fine di supportare l’attività clinica, di ottimizzare il processo di riconciliazione farmacologica e di facilitare i pazienti nella gestione dei farmaci a livello domiciliare. “Il farmacista può collaborare sia alla stesura accurata e completa della Scheda di ricognizione/riconciliazione farmacologica – sezione ricognitiva – sia nella valutazione della sicurezza di medicinali e altri prodotti da dispensare, contattando il medico curante o il team di cura in caso di criticità” si legge nel documento del Ministero. Inoltre, viene ribadita l’importanza del dossier farmaceutico, “definito dalla legge come la parte specifica del fascicolo sanitario elettronico (Fse) istituita per favorire la qualità, il monitoraggio, l’appropriatezza nella dispensazione dei medicinali e l’aderenza alla terapia ai fini della sicurezza del paziente. Secondo le linee di indirizzo,il dossier farmaceutico risulterà essere (una volta divenuto operativo secondo le tempistiche definite a livello nazionale) una fonte di informazione di fondamentale importanza nel processo di riconciliazione della terapia farmacologica. Inoltre, le Schede di ricognizione/riconciliazione (dopo una fase di lavoro per stabilire la modalità di strutturazione e standardizzazione delle stesse) potranno a loro volta andare ad alimentare il Fse del paziente stesso completando le informazioni del Dossier Farmaceutico”.