Fonte: www.farmacista33.it

L’Agenzia europea per i medicinali conferma la sospensione dell’autorizzazione all’immissione in commercio dei farmaci a base di ranitidina per la presenza di N-nitrosodimetilammina. Che cosa è e cosa si rischia
È stata confermato la sospensione dell’Autorizzazione all’immissione al commercio (Aic) di tutti i medicinali a base di ranitidina nell’Ue a causa della presenza di seppur bassi livelli di un’impurezza denominata N-nitrosodimetilammina (Ndma). È quanto ha stabilito il Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema) a seguito del riesame del parere del Comitato di aprile 2020 richiesto da una delle aziende che commercializzano farmaci a base di ranitidina.

Operatori devono informare pazienti su trattamenti alternativi a ranitidina
La nota dell’Ema avvisa gli operatori sanitari che devono informare i pazienti che assumono medicinali contenenti ranitidina, con o senza prescrizione medica, su come trattare o gestire condizioni quali il bruciore di stomaco e le ulcere gastriche e durante il periodo di sospensione dell’Aic dei medicinali a base di ranitidina è necessario consigliare ai pazienti trattamenti alternativi. Inoltre, ricorda che i “dati clinici ed epidemiologici disponibili non rivelano che la ranitidina aumenti il rischio di cancro, tuttavia, in diversi medicinali a base di ranitidina è stata riscontrata una quantità di Ndma al di sopra dei livelli considerati accettabili. Sebbene non si conosca ancora l’origine esatta dell’impurezza nella ranitidina, è possibile che Ndma si formi a partire dalla degradazione della ranitidina stessa anche in condizioni normali di conservazione. Alcuni studi hanno indicato che la ranitidina può essere alla base dell’ulteriore formazione di Ndma endogena a seguito della propria degradazione o metabolismo nel tratto gastrointestinale. Altri studi, invece, escludono questa ipotesi”.

Ndma: che cos’è e che cosa si rischia
Ndma è classificata come probabile agente cancerogeno per l’uomo (ossia in grado di provocare il cancro) sulla base di studi condotti sugli animali. Pur essendo presente in alcuni alimenti e forniture d’acqua, non dovrebbe essere pericolosa se ingerita in quantità molto ridotte. Stando ai dati sulla sicurezza disponibili, la ranitidina non aumenta il rischio di cancro e ogni possibile rischio è probabilmente molto basso. Tuttavia, quantità di Ndma al di sopra dei livelli considerati accettabili sono state riscontrate in diversi medicinali a base di ranitidina, e permangono incertezze sull’origine di tale impurezza. Esistono evidenze che Ndma possa formarsi a partire dalla degradazione della ranitidina stessa, con livelli crescenti osservati nel corso del periodo di conservazione. Non è chiaro se Ndma possa anche formarsi a partire dalla ranitidina all’interno dell’organismo quando somministrata. Alcuni studi suggeriscono che ciò possa avvenire, mentre altri lo escludono. Alla luce di queste incertezze, ad aprile 2020 il Chmp ha raccomandato di sospendere in via precauzionale l’uso di questi medicinali nell’Ue. I medicinali a base di ranitidina sono utilizzati per ridurre i livelli di acido gastrico in pazienti che soffrono di bruciore di stomaco e ulcere gastriche. Poiché sono disponibili farmaci alternativi, i pazienti devono rivolgersi agli operatori sanitari per avere informazioni su quali altri medicinali possono assumere in alternativa. In seguito al riesame, il Chmp ha mantenuto le condizioni per la revoca della sospensione dell’Aic dei farmaci contenenti ranitidina, tra cui l’obbligo per le aziende di fornire maggiori dati sulla possibile formazione di Ndma da ranitidina all’interno del corpo. Dal momento che con una singola dose ridotta di ranitidina somministrata per iniezione o infusione (flebo), il livello di Ndma che si forma nell’organismo dovrebbe essere molto basso, il Chmp ha lievemente modificato le condizioni di revoca della sospensione dell’Aic di quei medicinali a base di ranitidina che vengono somministrati per iniezione o infusione sotto forma di singola dose ridotta. Molti medicinali a base di ranitidina non sono disponibili nell’Ue già da diversi mesi. Ciò è dovuto al fatto che le autorità nazionali ne hanno bloccato i lotti per precauzione, mentre era in corso la revisione dell’Ema.
Dal 2018 Ndma e composti simili, noti come nitrosammine, sono stati riscontrati in vari medicinali e le autorità regolatorie dell’Ue sono intervenute per individuare la possibile causa delle impurezze e fissare obblighi rigorosi per i produttori.