Fonte: www.farmaciavincente.it
di Luca Sartoretto Verna

SMETTILA DI STARE SEMPRE AL TELEFONINO!

Quante volte te lo sei sentito dire?

… ma guardandosi attorno sembra diventata la normalità e se lo fanno tutti, che male c’è?

Al ristorante osservo scene a cui non voglio abituarmi:

bambini “ipnotizzati” davanti al cellulare,
comitive di ragazzi e ragazze intenti a chattare, invece che a parlare a tavola,
coppie in silenzio di fronte ai loro smartphone.
E’ una PIAGA dei nostri tempi perché riguarda TUTTI, indistintamente.

Una vera e propria PATOLOGIA che va ben oltre il malcostume sociale,

una DIPENDENZA diffusa e crescente,

un fenomeno mondiale la cui pericolosità e gravità invalidante non è stata ancora pienamente riconosciuta.

Nessun progetto educativo nelle scuole,

nessuna informazione per le famiglie,

poche soluzioni.

È L’OCCASIONE di coprire il VUOTO lasciato ancora una volta, dalle istituzioni.

Le farmacie che sapranno organizzarsi potranno presto offrire:

educazione e supporto
analisi e consulenze
metodi e cure
Parliamo di “DETOX DIGITALE”,

di soluzioni studiate appositamente per disintossicarsi dalla “dipendenza da schermo” di telefonino, computer e televisore.

Il fenomeno è globale e riguarda tutti noi, a prescindere dalla generazione di appartenenza. Questa è l’occasione per la Farmacia di riavvicinare le famiglie e far scoprire ai giovani il ruolo sociale ancora attuale di questa attività professionale di quartiere!

Molte ricerche scientifiche dimostrano che il grado di DIPENDENZA da tecnologia si sta pericolosamente avvicinando a livelli di diffusione ed intensità mai raggiunti.

Oramai è ufficiale che le conseguenze sono molte e molto serie: qualcuno ha parlato persino di DEMENZA DA DIGITALE!

LA FARMACIA PUÒ AIUTARE LE PERSONE AD INVERTIRE LA ROTTA. CONDIVIDI QUESTO ARTICOLO SE SEI D’ACCORDO.

Secondo una ricerca condotta da Dscout, un utente medio di smartphone tocca il suo schermo 2617 volte al giorno.

Questo dato è sufficiente a dare la misura del livello di presenza di queste periferiche nella vita di ognuno di noi.

Ma com’è stato possibile arrivare a tanto?

Gli smartphone e le relative applicazioni sono PROGETTATI PER GENERARE DIPENDENZA.

Esattamente come per le slot machine, alla base di tutto va collocato il meccanismo di “feedback rapido” degli smartphone:

“ogni volta che clicchiamo sullo schermo, riceviamo immediatamente uno stimolo in risposta”.

È il più semplice, ed anche il più efficace dei sistemi di gratificazione, cui nel tempo si sono aggiunte le “funzioni di notifica”.

Sentire il suono prodotto dallo smartphone per segnalare una notifica fa rilasciare al cervello DOPAMINA, perché quel suono è stato col tempo associato ad una sorta di ricompensa.

Sul lungo periodo, il suono delle notifiche può diventare anche più gratificante del riscontro effettivo,

indicando la possibilità dello sviluppo di una grave forma di dipendenza.

Tim Cook, il CEO di Apple, ha recentemente ammesso che la dipendenza da smartphone sta diventando un problema sempre più grande.

In occasione del “Fortune magazine conference” ha dichiarato:

“Penso che sia chiaro a tutti che alcune persone spendano troppo del loro tempo sui propri dispositivi.

Abbiamo riflettuto attentamente su come aiutarli.

Onestamente, non abbiamo mai voluto che le persone finissero per esagerare nell’utilizzo dei nostri prodotti.

Desideriamo che gli utenti sfruttino i propri telefoni per fare cose che non potrebbero fare altrimenti, ma se si passa tutto il tempo su di loro, vuol dire che lo si sta sprecando”.

Allo stesso modo la pensa Google e per questo le prossime versioni dei sistemi operativi Android P e iOS 12 conterranno delle funzioni mirate a rendere più consapevoli gli utenti.

Oltre ai sistemi di riscontro rapido, bisogna citare i SOCIAL NETWORK.

Ad aver contribuito in maniera significativa alla trasformazione degli smartphone in una possibile fonte di dipendenza è stata l’opportunità di quantificare, attraverso i LIKE, la propria popolarità ed il grado di apprezzamento da parte della propria cerchia.

Il resto poi, lo conosciamo tutti: internet ha permesso di fruire di contenuti in maniera libera e illimitata, potenzialmente all’infinito, fornendo una valida giustificazione per non staccare MAI gli occhi dallo schermo.

SEGNALI D’ALLARME

Dalla perdita della memoria a breve termine,
alla riduzione delle abilità di attenzione,
All’INSONNIA,
fino alla DEPRESSIONE.
Specialmente nei teenager, le conseguenze della dipendenza da digitale, o “DIGITAL ADDITION”, si stanno rivelando sempre più numerose e preoccupanti.

Essere in grado di riconoscere i segnali di allarme è quindi, ora più che mai, indispensabile.

Può la Farmacia diventare un punto di riferimento per combattere la “dipendenza dal digitale”?

In linea generale, gli studiosi indicano 2 SINTOMI che dovrebbero mettere in guardia:

il non essere più in grado di quantificare il tempo trascorso nel mondo digitale
il rendersi conto che la tecnologia sta intaccando la propria routine quotidiana, peggiorandola.
Più nello specifico, sarà opportuno preoccuparsi quando ci si accorge che il proprio rapporto con la tecnologia:

sta interferendo con la regolarità del sonno,
sta minando la propria capacità di portare a termine il lavoro,
sta riducendo il tempo che si dedica a famiglia e amici,
si sta dimostrando causa di atteggiamenti e comportamenti sgradevoli nei confronti di altre persone.
Ad esempio: ti è mai capitato di estrarre dalla tasca il telefono, senza nessuna ragione particolare, e metterti a scorrere il feed di Instagram nel bel mezzo di una conversazione?

DISINTOSSICARSI DAL DIGITALE IN FARMACIA

Solo da pochi anni si è iniziato a sentire parlare di “disintossicazione dal digitale”.

Passeggiate all’aria aperta,
corsa e bici,
o semplicemente serate e vacanze..
… sono programmi organizzati specificamente allo scopo di lasciarsi alle spalle, per almeno un po’ di tempo, il mondo digitale.

Queste attività hanno smesso di essere una stravaganza da nostalgici e stanno riscuotendo CRESCENTE SUCCESSO.

Il successo delle PASSEGGIATE DELLA SALUTE organizzate da alcune farmacie sul territorio ne è una dimostrazione tangibile.

Se spesso sarà sufficiente modificare anche di poco le proprie abitudini quotidiane per scongiurare gli effetti peggiori della tecnologia,

La farmacia potrà contribuire in modo determinante ne trovare soluzioni e rimedi a questo problema… anzi… ALCUNI FARMACISTI ALL”INTERNO DEL GRUPPO “FARMACIA VINCENTE”, LO STANNO GIÀ FACENDO!

Questo tema è stato recentemente condiviso grazie anche agli spunti ricevuti dal personal trainer di Cristiano Ronaldo.

Il gruppo di lavoro è in procinto di mettere a punto un protocollo fatto di regole, metodi di comportamento e prodotti.

Lo sapevi ad esempio che esistono in commercio speciali occhiali in grado di schermare la luce blu nociva degli schermi?

Sapevi he esistono particolari prodotti capaci di favorire la “disintossicazione da digitale”?

Prima di tutto, è molto utile stabilire delle REGOLE:

evitare di controllare il telefono come prima attività dopo il risveglio
divieto di utilizzare lo smartphone quando si passa del tempo con la propria famiglia o i propri amici,
pianificare periodicamente delle giornate tech-free.
programmare dettagliatamente le attività della giornata per avere una visione chiara di ciò che si sta sacrificando quando ci si rivolge alla tecnologia senza averne davvero bisogno.
Talvolta, quella nel mondo digitale può essere una vera e propria fuga da pensieri o situazioni sgradevoli o che generano ANSIA.

In questi casi, è fondamentale risalire all’origine del problema per poterlo affrontare, invece di perseverare nel tentativo di evitarlo.

Per chi sentisse di non essere abbastanza determinato o di non possedere la forza necessaria per riuscire a cambiare le cose autonomamente, l’obiettivo è di creare in FARMACIA workshop e programmi per aiutare a portare a termine la digital detox.

Si tratterà di attività che, attraverso un approccio di auto-aiuto e tramite esercizi di riflessione e rilassamento, porteranno le persone a riconsiderare il loro rapporto con il digitale, al fine di far loro raggiungere un equilibrio più sano.

Tutto questo con l’obiettivo di far riscoprire alle persone il valore della riflessione e la sua capacità di ridurre lo stress e migliorare la qualità delle relazioni. Quelle, spesso più autentiche, del “mondo reale”.