fonte: www.pharmaretail.it

Il centro studi FederSalus, associazione nazionale produttori e distributori di prodotti salutistici, che riunisce 230 aziende associate, ha pubblicato i risultati della terza rilevazione dell’“Indagine sulle aziende della filiera degli integratori alimentari”.

Impatto negativo sul fatturato per il 2020
Dall’indagine, condotta con 58 interviste online nel periodo 13-26 novembre 2020, è emerso che il 62% delle aziende ha registrato, nel 2020, un impatto negativo sul fatturato. Circa un quarto delle aziende ha dichiarato un impatto positivo e il restante 14% un impatto nullo. L’impatto negativo è maggiormente concentrato nel cluster delle aziende a marchio e in quello di media dimensione, mentre quello positivo si concentra maggiormente tra le aziende di materie prime e nel cluster delle aziende di grande dimensione. Nel periodo considerato sono aumentati gli investimenti in digitalizzazione e innovazione per circa i tre quarti delle aziende. Il trend di aumento ha riguardato soprattutto le aziende di materie prime e quelle del cluster di media e grande dimensione. L’integrazione e lo sviluppo digitale dei processi aziendali è l’ambito di investimento in tema di digitalizzazione più diffuso tra le aziende (81%). Seguono gli strumenti digitali per la gestione dell’informazione medico-scientifica (30%). Il 51% ha dichiarato di aver investito in più di un ambito. Nonostante questa fase difficile, circa tre quarti delle aziende ha fatto nuove assunzioni.

Per quanto riguarda la produzione industriale di integratori alimentari per il mercato domestico, il 52% delle aziende prevede per il 2021 un andamento positivo della produzione industriale di integratori alimentari; mentre il 55% aziende prevede per il 2021 un andamento positivo della produzione industriale di integratori alimentari destinati al mercato estero.
Dalla indagine emerge anche che più di 6 aziende a marchio su 10 utilizzano l’e-commerce, principalmente per la vendita di integratori nel solo mercato domestico (63%). L’utilizzo dell’ e-commerce è quasi ugualmente distribuito tra le aziende dei diversi cluster dimensionali (piccole 31%, medie 38%, grandi 33%).
Per quanto riguarda il tema della sostenibilità, per il 55% del campione essere sostenibili dal punto di vista sociale o ambientale è cruciale al fine di affrontare meglio e limitare le conseguenze negative della crisi legata al Covid-19. La sostenibilità sarà più importante in futuro per circa metà delle aziende: al primo posto tra gli ambiti di investimento si colloca la sicurezza e salute dei dipendenti per il 67% delle aziende, a seguire il packaging, per il 40% di esse.
Infine, in una nota, il nuovo presidente Germano Scarpa indica le priorità per il suo mandato: promuovere la cultura della prevenzione, consolidare la rete associativa e supportarla con un piano di formazione permanente, implementare l’interlocuzione con gli enti regolatori nazionali ed esteri, validare le buone pratiche di fabbricazione dei prodotti. Il presidente Scarpa, al terzo mandato alla guida dell’associazione (l’ultimo risale a nove anni fa), sarà affiancato dai vice presidenti Cinzia Pranzoni (Equilibra) e Davide Mazza (S.i.i.t.). Alessandro Sertorio (Farmaceutici Procemsa) ricopre il ruolo di tesoriere dell’Associazione.