fonte: www.farmacianews.it

Uno studio multidisciplinare presentato in occasione di Cosmofarma ReAzione mostra la centralità della farmacia e il valore, anche in termini di impatto economico, del counseling. Tra le aspettative degli utenti per il futuro, una collaborazione più stretta tra medici e farmacisti

Il sentiment dei clienti che si sono recati in farmacia durante la pandemia, le domande e i consigli che hanno richiesto al farmacista e il loro grado di soddisfazione al riguardo. Sono gli elementi chiave su cui si è concentrato uno studio realizzato da Paola Brusa, professoressa associata al Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco (DSTF) all’Università di Torino; Francesca Baratta ricercatrice presso il DSTF dell’Università di Torino; Michele Ciccolella, psicologo e responsabile nazionale di FarmaHiSkill ed Elena Folpini, direttore generale di New Line ricerche di mercato. I risultati dell’indagine sono stati presentati in occasione di Cosmofarma ReAzione.
La ricerca multidisciplinare è stata condotta interrogando 502 utenti di farmacia, dai 18 agli over 65 anni, distribuiti su tutto il territorio nazionale. Partendo dalle domande poste ai clienti/pazienti, sono stati analizzati il loro sentiment, il grado di soddisfazione e le aspettative verso la farmacia. Attenzione particolare è stata riservata al valore del counselling quando esso è profondamente strutturato; ne è stato misurato a tal proposito l’impatto economico ed è stato rilevato che che un investimento nella formazione del farmacista porta davvero a una “remunerazione” dell’impresa farmacia.

Farmacisti e pazienti, cosa emerge dall’indagine
Dalle risposte alle domande oggetto dello studio è emerso che, nei periodi del primo lockdown dell’estate 2020 e del secondo lockdown, chi è andato in farmacia si è sentito sempre sicuro, spesso lo ha fatto per avere informazioni e delucidazioni, anche e soprattutto sul Covid-19 e ha trovato questa scelta estremamente utile: il 100% degli intervistati ha ottenuto le risposte che cercava. La farmacia è stata, inoltre, costantemente utile per poter reperire i dispositivi essenziali di protezione. Giudizio positivo anche per alcuni servizi che hanno caratterizzato questi mesi, come la consegna a domicilio dei farmaci.
Agli utenti, vista la necessità delle distanze interpersonali, è mancato il contatto diretto col farmacista ed è mancata anche la possibilità di muoversi liberamente dentro la farmacia. Altri aspetti critici segnalati sono stati: il mancato coordinamento tra medico di medicina generale e farmacista; il prezzo alto di alcuni prodotti (come le mascherine) all’inizio dell’emergenza sanitaria e il ritardo nel loro reperimento.

Cosa gli utenti si aspettano dal futuro
Per quanto riguarda le aspettative e i desideri per il futuro, i clienti/pazienti intervistati vorrebbero un rapporto più stretto tra medico e farmacista e avere più servizi. Inoltre, sia tra gli utenti più giovani sia tra quelli più anziani prevale il desiderio di una farmacia che non diventi virtuale al 100%.