Fonte: www.farmacista33.it

La farmacia tradizionale potrebbe sparire, servono un cambio radicale di mentalità, scelte coraggiose, proposte concrete e un nuovo patto di categoria per superare le attuali divisioni interne e sopravvivere uniti ai cambiamenti in atto nel settore. Sono queste le proposte che Vittorio Contarina, presidente di Federfarma Roma, ha raccolto nel suo ultimo libro “Un nuovo patto di categoria – Idee, valori e ambizioni per la farmacia italiana nell’era dei capitali” edizioni Edra, presentato a Roma e il cui ricavato andrà ai colleghi di Amatrice e Accumoli. E proprio di «radicali cambiamenti» in atto nel settore delle farmacie, ha parlato Erika Mallarini, docente di Public Management all’Università Bocconi di Milano, intervistata da Farmacista33 a margine della presentazione del libro di Contarina. Ma precisa: «Non è in crisi la professione del farmacista, ma la farmacia che, se rimane uguale a sé stessa, senza fare un cambiamento radicale, rischia di arenarsi». La via di salvezza, probabilmente, è rappresentata dagli investimenti in formazione e innovazione ma soprattutto «nel fare rete», anche e soprattutto in funzione dell’arrivo dei capitali nelle proprietà delle farmacie. Centrale il tema del retail che, secondo Mallarini, «sta affrontando una fase di cambiamento perché aumentano i fattori che vanno a modificare la farmacia di oggi». Primi fra tutti, a mutare, sono i farmaci. «Quelli nuovi sono biologici – conclude Mallarini – e ogni anno ne vengono lanciati 35, ma non passano dal canale retail perché hanno caratteristiche diverse. Questo non vuol dire che non possano essere gestiti dai farmacisti, ma serve investire in una formazione e organizzazione diverse da quelle di oggi se si vuole mantenere una peculiarità tutta insita a questa professione».