fonte: www.farmacista33.it

Energy drinks: consumi sotto osservazione. I dosaggi da non superareGli energy drink, le bevande energetiche promosse come miglioratori dell’energia fisica e mentale sono molto consumate, soprattutto fra i giovani. Negli Stati Uniti sono fra gli integratori preferiti da giovani adulti tra i 18 e i 34 anni e da quasi un terzo degli adolescenti tra i 12 ei 17 anni che le beve regolarmente.

Nel 2013, su richiesta di alcuni paesi europei, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) aveva pubblicato un primo grande studio sul consumo di queste bevande per gruppi di popolazione stimando anche l’esposizione sia acuta che cronica, ad alcuni principi attivi contenuti, principalmente caffeina, taurina e D-glucurono-y-lattone. Secondo i dati, la fascia di età più propensa a consumare bevande “energiche” era quella degli adolescenti – il 68% del totale degli intervistati; emerse anche che, se consumate da bambini tra i 73 e i 10 anni di età rappresentano circa il 43% della loro esposizione totale alla caffeina.

Caffeina, taurina, lattone: dosaggi con ok dell’Efsa
I principali componenti caratterizzanti di questi prodotti hanno in comune un effetto di stimolazione: la caffeina agisce sul sistema nervoso centrale ed aiuta ad aumentare la vigilanza e la concentrazione. La taurina è un aminoacido prodotto naturalmente dal corpo umano che ha un ruolo nelle funzioni cardiovascolari, del sistema nervoso centrale e dei muscoli scheletrici, mentre il D-glucurono-y-lattone è una sostanza chimica prodotta naturalmente dal corpo umano, componente strutturale dei tessuti connettivi. Secondo l’Efsa, dosi individuali di caffeina fino a 3 mg per kg di peso corporeo, ovvero circa 200 mg, non sono preoccupanti per la salute degli adulti. Un consumo abituale fino a 5,7 mg per kg di peso corporeo non desta preoccupazione per gli adulti sani. I bambini e gli adolescenti dovrebbero in generale non superare più di 3 mg di caffeina per kg di peso corporeo al giorno. Uno studio del 2019 commissionato dall’Istituto federale tedesco per la valutazione dei rischi (BfR) ha analizzato il rischio di consumo – frequente fra i giovani – della bevanda energetica pura o miscelata con bevande alcoliche e gli affetti sul sistema cardiovascolare a seconda della dose. Secondo i risultati il consumo acuto e moderato di bevande energetiche con gli stessi livelli di assunzione di caffeina considerati non preoccupanti dall’Efsa non provoca effetti indesiderati nei giovani adulti sani. Un consumo moderato, dice il Bfr, non rappresenterebbe un rischio per questi soggetti. Per dosi superiori al litro si potrebbero presentare effetti indesiderati da moderati a gravi come palpitazioni, mancanza di respiro, tremori muscolari incontrollati, grave nausea, ansia, nervosismo e alterazioni dell’elettrocardiogramma.

Eccessivo consumo ed effetti cardiocircolatori
Un altro filone di approfondimento riguarda il collegamento fra il consumo di queste bevande ed esiti fatali associati al sistema cardiovascolare che includono aritmie atriali e ventricolari, infarti del miocardio, cardiomiopatie e morte cardiaca improvvisa. Una combinazione di grandi quantità di caffeina, taurina, zuccheri e vitamine del gruppo B può contribuire a questi risultati aumentando la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna e la contrattilità del cuore oltre a prolungare il QT corretto per la frequenza cardiaca (QTc). Tuttavia, è necessario acquisire ulteriori informazioni riguardo agli effetti, in modo particolare considerando le diverse formulazioni in commercio e gli effetti sinergici degli ingredienti (altri spesso presenti sono guarana, yerba mate e ginkgo biloba). In ogni caso per le persone con patologie cardiache andrebbero fatte particolari raccomandazione sui limiti di consumo, concludono due recenti review sui rischi connessi all’assunzione di certe bevande e salute cardiaca.

Fondamentale la lettura dell’etichetta
Secondo la recente rilevazione di Osservatorio Immagino 2021 (dati GS1 e Nielsens) quello degli energy drink è ancora fra i mercati in crescita in Italia e risponderebbero alla forte attenzione e preferenza verso i prodotti con pochi zuccheri o senza zuccheri aggiunti e poche calorie. Va detto che secondo la normativa europea che definisce le regole per l’etichettatura, che sono direttamente applicabili in tutti gli Stati Membri, le informazioni al consumatore devono includere alcuni messaggi chiave sulla salute – riguardanti l’alto contenuto di caffeina, il fatto che non siano bevande raccomandate per bambini o donne in gravidanza o in allattamento – seguiti dall’indicazione della quantità di caffeina per 100 ml. Rimangono tuttavia prodotti sotto osservazione per i quali è fondamentale la lettura dell’etichetta e un’adeguata educazione al corretto consumo nell’ambito di una dieta equilibrata.