fonte: www.farmacista33.it

Sono sette i corsi in via di accreditamento per il biennio 2018-2019, dopo i precedenti sette eventi formativi, in modalità Fad, già implementati dalla Federazione degli Ordini dei farmacisti (Fofi) nell’ambito del dossier formativo di gruppo – lo strumento destinato alle professioni sanitarie che consente di pianificare la formazione all’interno di un gruppo di appartenenza. Un’offerta che permetterà ai farmacisti di raggiungere la soglia minima del 70% di coerenza con il Dossier stesso (pari a 98 crediti). I dati sono emersi nel punto che ha fatto Agenas e la relativa commissione nazionale formazione continua, settimana scorsa, sui dossier formativi (individuali e di gruppo). E proprio la Fofi, si legge nei documenti diffusi da Agenas, «ha sostenuto sin dall’inizio il progetto» ed «è stato il primo soggetto istituzionale a creare, già nel mese di dicembre 2017, il Dossier formativo di gruppo» prevedendo l’adesione di default da parte di tutti gli iscritti all’Albo dei farmacisti (per un totale di 97.742), che hanno già ricevuto, così, in automatico, una riduzione di 10 crediti per il biennio formativo 2017-2019.

La logica alla base del Dossier di gruppo, come si ricorderà, è quella di mettere a disposizione di tutti i farmacisti un percorso formativo pensato e sviluppato in relazione al proprio profilo professionale, per aumentare l’integrazione professionale e generare una ricaduta a beneficio della salute della collettività. In questa direzione, il Dossier formativo richiede che i corsi effettivamente realizzati siano coerenti al 70% rispetto a quanto previsto, mentre il restante 30% della formazione del farmacista potrà riguardare corsi anche non rientranti. «Il Dossier Formativo, e in particolare quello di gruppo» ha dichiarato Marco Maccari, Segretario della Commissione Nazionale Formazione Continua, «risponde all’esigenza di dare maggiore centralità alla programmazione dell’attività formativa di ciascun professionista sanitario e, conseguentemente, alla corretta rilevazione dei fabbisogni formativi da parte del relativo gruppo di appartenenza. Si pone, in tal modo, al centro del sistema il diritto del professionista ad avere un aggiornamento professionale mirato, che accresca costantemente le proprie competenze, anche in una logica di squadra».

In particolare, tre sono le tipologie di obiettivo attorno cui devono essere organizzati i dossier formativi di gruppo: obiettivi tecnico professionali, di processo e di sistema, proprio per «andare incontro» continua Maccari «alle esigenze del singolo, del gruppo e del sistema salute». Nel dettaglio, per quanto riguarda la percentuale di formazione da svolgere per ogni tipologia, la scelta della Fofi ha indicato rispettivamente il 70% per la prima area, in quanto è il settore di principale aggiornamento professionale farmacista, il 20% per gli obiettivi di processo, che rappresentano gli aspetti di relazione con il paziente, e il 10% per il restante item. I crediti acquisiti in percentuali superiori rispetto a quanto indicato in fase di costruzione del dossier formativo di gruppo saranno registrati ai fini dell’assolvimento dell’obbligo Ecm triennale, ma non potranno essere ricompresi all’interno del dossier stesso, per la parte eccedente alla percentuale stessa.

Come si ricorderà, il rispetto della coerenza al Dossier di gruppo consente di ottenere una riduzione dell’obbligo formativo di 30 crediti complessivi, di cui 10 nel presente triennio, e 20 a valere sul successivo qualora il farmacista completi l’obbligo formativo entro fine 2019. Per ora tra le aree contenutistiche di corsi implementati ci sono approfondimenti su fitoterapia, patologie più frequenti del bambino, piccole patologie dermatologiche, la comunicazione con il paziente straniero, celiachia, allergie e intolleranze alimentare: istruzioni per i cittadini, farmacia dei servizi e test di laboratorio: istruzioni per l’uso, le malattie neurodegenerative. È stato, poi, richiesto l’accreditamento per un corso su vaccini e strategie vaccinali, una tematica riconosciuta dalla commissione Nazionale per la formazione continua come di interesse nazionale e per la quale viene riconosciuto ai professionisti sanitari «un bonus, per il triennio formativo 2020-2022, pari al numero di crediti effettivamente conseguiti su tale tematica, fino ad un massimo di 10 crediti».

Francesca Giani