Fonte: www.pharmaretail.it

Fra tutte le categorie cosmetiche, i prodotti anticellulite sono quelli che richiamano un’attenzione mediatica e pubblicitaria fra le più spiccate in questi mesi e il loro successo è direttamente proporzionale all’arrivo della bella stagione. Subiscono infatti trend di vendite che raggiungono un picco positivo nei mesi primaverili per poi avviarsi ad una diminuzione lenta e inesorabile, come attestano i costanti monitoraggi a cura di New Line. La categoria attira l’interesse femminile (soffre di cellulite oltre il 90% delle donne) a colpi di spot accattivanti (di prodotti “snellenti” e “brucia grassi”) che però suscitano anche un alone di delusione perché all’uso di creme, fanghi, sieri e impacchi contro la pelle a buccia d’arancia non corrisponde spesso la piena soddisfazione dei risultati, soprattutto quando le promesse sono esagerate. Insomma, la crema anticellulite si compra ma il dubbio resta: funzionerà?

La domanda ricorre nei forum, nelle chat e sui social, di sicuro viene rivolta anche ai farmacisti che da questo mese espongono numerose linee di prodotti d’urto contro la pelle a materasso (integratori e rimedi cosmetici) che affligge le donne. Quali principi attivi sono funzionali? Che risultati promettere? Come rispondere ai dubbi e alle perplessità femminili?

La cellulite non è un semplice inestetismo, è inizialmente una caratteristica tipica dei tessuti femminili che diventano soffici sotto l’impulso degli ormoni estrogeni. Con gli anni, i tessuti si induriscono dando luogo ad un aspetto di irregolarità cutanea accentuata, associata alla formazione di un maggiore pannicolo adiposo, ad una alterazione del microcircolo, al cattivo drenaggio dei liquidi e alla formazione di edema. Insomma, per molti medici, si trasforma in un quadro patologico. Qui risiede il nocciolo della questione: le creme anticellulite possono scardinare questi meccanismi?

Fra i principi attivi usati come anticellulite ci sono alcuni componenti eletti che, se veicolati in forme cosmetiche in grado di penetrare negli strati cutanei, agiscono sui meccanismi alla base del problema. I formulatori e i ricercatori promuovono per esempio due sostanze, Acetilcarnitina e Propionilcarnitina (Acetyl carnitine e Propionyl carnitine secondo la classificazione INCI) in concentrazioni del 2-3% del prodotto finito. La carnitina è una molecola azotata presente nei muscoli che pare essere in grado di accelerare il consumo dei grassi nel tessuto adiposo e ci sono prove di efficacia anche quando usata per via topica. Segue l’escina (in INCI escin, lecithin, beta-sitosterol) nel 2% nel prodotto finito sotto forma di escina libera. È una sostanza già impiegata contro la cellulite per via orale (dai derivati dell’ippocastano) ma è approvata anche per l’uso topico dove svolge una buona azione antiedemigena, protettrice delle vene e del microcircolo venoso tanto da essere usata anche nelle pomate per le gambe e nel trattamento delle emorroidi.

Molto nota anche la caffeina. Funziona? Insieme alla teina e alla teobromina svolge un’azione lipolitica e vaso costrittrice. La caffeina inoltre penetra bene nella pelle per la sua affinità con i grassi. Anche la xantina spicca per le sue doti lipolitiche. Seguono i composti che facilitano l’assorbimento degli ingredienti, come gli alfa e i beta idrossiacidi e l’acido oleico. L’uso di derivati del silicone nelle creme anticellulite, seppure le rendano più piacevoli l’applicazione, limita invece la capacità di penetrazione dei principi attivi all’interno degli strati cutanei.

Infine va citato il trend caldo-freddo, ultima frontiera della cosmetica sensoriale: Secondo questo cambio improvviso di temperatura a livello cutaneo, il microcircolo dovrebbe allenarsi e ridurre la sua capacità a creare gonfiori ed edemi. L’effetto si crea con l’uso di derivati ad azione vasodilatatoria, come l’etile nicotinato, oppure con il mentolo che raffredda la zona. Si tratta però di effetti cutanei superficiali.

Che cosa fare quindi di fronte alla pletora di prodotti e marche offerte ai farmacisti? Scegliere quelle che corredano slogan e indicazioni di efficacia con test clinici (non solo di autovalutazione) effettuati su un campione rappresentativo. Insomma ricordarsi degli studi universitari e valutare la scientificità di prove e test presentati dalle diverse industrie. Oltre a chiedere ulteriori informazioni sugli ingredienti contenuti nei prodotti.

E alle clienti che chiedono delle creme snellenti, brucia grassi e super attive tanto pubblicizzate cosa rispondere? Signora cara, purtroppo non esistono. A fronte di un quadro clinico così complesso la cura della pelle affetta da cellulite prevede più strategie combinate composte da uno stile di vita corretto (alimentazione e attività fisica) e l’uso sinergico di creme, integratori alimentari e massaggi linfodrenanti manuali o meccanici. Creme e sieri infine vanno sempre massaggiati con cura e a lungo. I risultati non mancheranno.