Fonte: www.farmacista33.it

Cresce l’interesse delle Regioni verso la possibilità di sconfezionare e riconfezionare in maniera personalizzata i medicinali per favorire l’aderenza terapeutica
C’è sempre più attenzione da parte delle Regioni al deblistering in farmacia, la possibilità di sconfezionare e riconfezionare in maniera personalizzata i medicinali per favorire l’aderenza alla terapia di pazienti cronici o in pluriterapia.

Dopo le linee guida emanate dalla Lombardia a inizio anno – con qualche farmacia che è già partita – e l’avvio a luglio del percorso in Lazio, anche dalla Liguria potrebbe essere attivato a breve un tavolo di lavoro per elaborare un modello operativo. Ma che cosa si prevede per le farmacie?

Deblistering in farmacia: manca “disciplina compiuta” ma aumentano esperienze regionali
A inizio anno, a fare da apripista nella direzione dello sconfezionamento e della ripartizione dei medicinali in dosaggi personalizzati è stata la Lombardia, che a febbraio ha emanato delle Linee guida, frutto del lavoro dei servizi farmaceutici delle Asl e della Regione, Federfarma Lombardia, Cispel e ordini dei farmacisti. Nel documento lombardo – “Documento regionale sull’allestimento di confezionamenti personalizzati per migliorare l’aderenza terapeutica” – si fa riferimento al fatto che “il servizio non eÌ attualmente oggetto di compiuta disciplina ma trova il suo fondamento nella Legge di Bilancio 2020 (art. 1 comma 462 della Legge 27 dicembre 2019 n.160) che ha previsto “la possibilità di usufruire presso le farmacie, in collaborazione con i medici di medicina generale e con i pediatri di libera scelta e comunque nel rispetto di prescrizioni mediche, di un servizio di accesso personalizzato ai farmaci, al fine di favorire la presa in cura dei pazienti cronici e migliorarne l’aderenza terapeutica”. A essere citato poi è il “Consiglio di Stato (Sentenza n. 4257/2015 del 14/09/2015) che si eÌ pronunciato favorevolmente sulla possibilità di sconfezionare medicinali di origine industriale a scopo di utilizzo nell’allestimento di preparati magistrali, in casi particolari e circostanziati, permettendo al farmacista di sopperire a carenza di materia prima o alla necessitaÌ di rendere disponibili, a scopo terapeutico, formulazioni in forme e dosaggi orfani. Pertanto, l’attivazione di un “servizio di accesso personalizzato ai farmaci”.

Modello Lombardia: a essere riconfezionati medicinali già acquistati. Ecco la procedura
Ma come funziona? “Il servizio, a totale carico del cittadino, consiste nell’attività di sconfezionamento di un medicinale industriale già acquistato e riconfezionamento dello stesso da parte del farmacista in farmacia, in dosi personalizzate, per l’assunzione da parte del paziente sulla base della posologia individuata dal medico curante”. In sostanza, “la farmacia che intende attuarlo deve comunicare l’inizio dell’attività all’ATS del territorio fornendo informazioni in merito all’attrezzatura”. Nel modulo di adesione da inviare alla Asl occorre dichiarare se “il servizio di deblistering viene effettuato presso la Farmacia o in Area esterna situata nelle immediate vicinanze e comunque nel rispetto del territorio della ATS di competenza”. EÌ necessario che “la farmacia predisponga e conservi una procedura idonea, per garantire un corretto svolgimento dell’attività, ponendo particolare attenzione alla formazione del personale – soprattutto per quanto attiene all’impiego del sistema automatizzato -, alla disponibilità di risorse umane, alle caratteristiche dei locali – che dovranno essere nel territorio dell’ATS di competenza, assimilabili a quelle di un laboratorio galenico, come disposto dalle Norme di Buona Preparazione dei medicinali, delle aree di lavoro e di eventuali attrezzature supplementari. Si prevede, tra l’altro, la compilazione del foglio di preparazione. Per quanto attiene il confezionamento primario utilizzato, il farmacista conserva una scheda tecnica da cui si evincono caratteristiche e idoneità del materiale”. Nel dettaglio, “l’attività di riconfezionamento consiste nell’allestimento di un blister contenente tutte le unitaÌ posologiche dei diversi medicinali che il paziente assume nel corso di una settimana di terapia. EÌ possibile allestire anche blister fino a 30 giorni di terapia fatto salvo per avvertenze particolari presenti in scheda tecnica e banche dati”.
Il farmacista comunque “predispone un documento con cui il paziente autorizza al trattamento dei suoi medicinali precedentemente acquistati, affinché il farmacista possa procedere al deblistering”. È necessario infatti far compilare al paziente una lettera di incarico, allegata alle linee guida e da conservarsi insieme al foglio di preparazione, in cui si dichiara che saranno “sconfezionati i medicinali di sua proprietà secondo un piano di cura personalizzato indicato dal medico curante e sottoposto al farmacista. Al ritiro/consegna verranno restituite al paziente tutte le confezioni vuote utilizzate recanti il numero di lotto e data di scadenza di ciascun medicinale e i relativi foglietti illustrativi. Sulla confezione del blister allestito dalla farmacia sono indicate le modalità di conservazione e i tempi di utilizzo. La Farmacia può essere inoltre nominata custode dei medicinali parzialmente utilizzati, in previsione di una successiva ripartizione”.

Servizio previsto anche verso altre farmacie territoriali e RSA
Un aspetto da evidenziare è che “al fine di migliorare l’aderenza terapeutica del paziente cronico garantendo pertanto la diffusione capillare del servizio a livello regionale nell’ambito della richiamata farmacia dei servizi, l’allestimento personalizzato della terapia può essere offerto anche alle farmacie territoriali, pubbliche e private, che non abbiano attivato tale servizio. In tal caso, eÌ richiesta anche un’idonea procedura che regolamenti i rapporti tra farmacie (anche con riguardo al trasporto e alla consegna del blister). Il servizio poi può essere offerto anche ad RSA o ad altre strutture sanitarie pubbliche e private. Sarà la struttura stessa a fornire al farmacista le prescrizioni relative al singolo paziente delle proprie terapie giornaliere per la durata massima di un mese”.

In autunno avvio anche in Lazio e a breve tavolo di lavoro in Liguria
L’attenzione per il deblistering sta comunque interessando anche altre Regioni. In Lazio, a luglio è partito il gruppo di lavoro composto da Federfarma Roma, Federfarma Lazio, Assofarm, Ordine dei farmacisti di Roma, Asl Roma 2 e Roma 6 e da Farmacap e, come dichiarato da Andrea Cicconetti, presidente di Federfarma Roma su Filodiretto, “stiamo stringendo i tempi per essere operativi a settembre, sebbene in questa prima fase il servizio sia a totale carico del cittadino. Lavoreremo affinché la Regione, in futuro, possa attingere ai fondi della Farmacia dei servizi per rendere il servizio gratuito almeno per alcune categorie di pazienti”.
A breve, poi, ha spiegato anche Francesca Massa, direzione Federfarma Liguria e Relazioni Istituzionali Ufl (Gruppo Unifarm), a F-online, «stiamo iniziando anche in Liguria a parlare di deblistering, sulla falsariga di quanto avvenuto in Lombardia. L’intenzione è di costituire a breve un gruppo di lavoro, con il coinvolgimento di Federfarma, dell’Ordine e sotto la regia del servizio farmaceutico regionale, per arrivare anche nella nostra Regione a elaborare linee guida e procedure operative».