fonte: www.farmacianews.it

Un finanziamento condiviso con il Ministero per il Sud e l’Agenzia per la Coesione Territoriale, che darà diritto alle farmacie rurali che parteciperanno al bando a ricevere un supporto economico massimo di 42mila euro da investire in formazione professionale, strutturale e tecnologica. Le spese sostenute dalla farmacia saranno per i 2/3 rimborsate dallo Stato.

È stato presentato in occasione di Cosmofarma ReAzione un progetto di Federfarma con protagoniste le farmacie rurali, in ottemperanza al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che prevede uno stanziamento di 100 milioni per le farmacie rurali con un bacino di utenza fino a 3mila abitanti per rafforzarne il ruolo di erogatori di servizi sanitari e prestazioni di I e II livello. Si tratta di un progetto per la richiesta di finanziamento condiviso con il Ministero per il Sud e l’Agenzia per la Coesione Territoriale, che darà diritto a ricevere un supporto economico massimo di 42mila euro a farmacia da investire in formazione professionale, strutturale e tecnologica. Le spese sostenute dalla farmacia rurale per l’ammodernamento saranno per i 2/3 rimborsate dallo Stato. Il progetto di Federfarma si articola in tre pilastri: Dispensazione del farmaco, Presa in carico del paziente, Prestazione di servizi di primo e secondo livello.

Dispensazione del farmaco
Punta all’implementazione del processo di monitoraggio della terapia e di quanto ad essa attiene, a favore di un migliore accesso e fruizione del cittadino al farmaco stesso. Il “pilastro” nasce in risposta all’aumento della domanda di dispensazione del farmaco in modalità Distribuzione per conto (Dpc), che, secondo dati Iqvia, solo nel 2020 ha erogato 50 milioni di confezioni superando i 46 milioni in distribuzione diretta. Requisiti fondamentali del pilastro:
disporre di professionisti dotati di una adeguata e aggiornata formazione (ad esempio nel caso di dispensazione di farmaci innovativi e antitumorali);
riorganizzare gli spazi con nuove o ammodernate postazioni di lavoro;
creare aree per la somministrazione di farmaci;
implementare la tecnologia con hardware o l’automazione del magazzino tramite un robot;
implementare le attrezzature (ad esempio inserire un frigorifero per la conservazione di farmaci a temperature controllata).
Presa in carico del paziente conico
È finalizzata a supportare il Sistema sanitario nazionale (Ssn) nella gestione del paziente affetto da patologie croniche attraverso l’arruolamento in una apposita piattaforma per monitorare il corretto uso e aderenza ai farmaci e i comportamenti volto a ridurre il numero di ricoveri e complicanze. Gli investimenti potranno interessare la formazione specifica, l’allestimento di spazi e postazioni dedicati, ad esempio con hardware e software per i teleconsulti e il pagamento di un canone per la specifica piattaforma.

Prestazioni di servizi di I e II livello
Ha come obiettivo la territorializzazione del servizio sanitario, spostando cioè la fruizione di prestazioni, quali ad esempio le analisi e la telemedicina, dalle strutture sanitarie a strutture di prossimità come la farmacia, in un’ottica di continuità assistenziale a beneficio soprattutto di pazienti portatori di cronicità.
Sarà, dunque, necessario investire in formazione professionale nonché strutturale, con l’allestimento di aree dedicata al monitoraggio del paziente e all’esecuzione di test specifici, ad esempio la glicemia, equipaggiandole con determinate strumentazioni e attrezzature, come un mobile con lavamani o pareti preformate per separare un’area del locale, poltrona, cassettiera, lettino o chaise longue e dall’altro in tecnologia con dispositivi di telemedicina/teleconsulto. Fra questi i classici spirometro, ECG, elettrocardiografo, elettrocardiogramma dinamico (Holter Cardiaco), Holter pressorio, misuratori di pressione arteriosa professionali e per la saturazione percentuale di ossigeno, ma anche apparecchi per analisi di sangue e urine.