Fonte: www.pharmaretail.it
I capelli sono il nostro feticcio, ritmano i processi comunicativi, esercitano un appeal incontrastato. Ma molto spesso sono anche il tallone d’Achille per i molti uomini (circa l’80%) alle prese con l’alopecia androgenetica che colpisce di preferenza il genere maschile sia per questioni ormonali (la sensibilità del bulbo pilifero all’azione degli ormoni androgeni) che di ereditarietà. Ma che non risparmia le donne, che sempre più numerose sono alle prese con effluvi di diversi gradi di severità, anche in giovane età. Uno studio condotto qualche tempo fa da un gruppo di ricercatori canadesi guidati dal biologo B. Jesse Shapiro e pubblicato sull’International Journal Trichology, ha dimostrato che iniziano a manifestarsi nel 21% delle donne prima dei 30 anni e nel 42% dopo i 50 anni.

Formule dermocosmetiche sempre più avanzate ed efficaci
Sono sempre più frequenti i clienti che chiedono consigli al farmacista, figura autorevole di riferimento proprio per un problema che richiede cure sia di stampo medico nelle fasi più avanzate (il minoxidil per applicazioni locali è il farmaco più utilizzato) sia dermocosmetico, a supporto o come prima scelta nelle forme più lievi. Ed è soprattutto nell’ambito dei dermocosmetici e dei nutricosmetici da farmacia che si registrano importanti novità, in particolare riguardo ai principi attivi che frenano l’effluvio da stress e da eventi traumatici, come i diradamenti da trazione tipicamente femminili (da abuso di extension o da acconciature, come le code, troppo aderenti alla nuca) o da sole eccessivo in estate (causa di caduta nei 3-4 mesi eccessivi in entrambi i sessi, come dimostrato scientificamente). «Si tratta di shampoo e lozioni che contengono, per esempio, dei polipeptidi di crescita e dei polipeptidi antimicrobici come la lattoferrina e la lattoglobulina, ma anche delle sostanze particolarmente attive “rielaborate” dai probiotici, come la plantaricinia, che stimolano il bulbo dei capelli e contrastano le infiammazioni del cuoio capelluto, incluse quelle dovute alle particelle inquinanti, problema tipicamente invernale, che favoriscono la caduta», spiega a Pharmaretail il dermatologo Fabio Rinaldi, Presidente della International Hair Research Foundation (fondazione di ricerca scientifica no profit). Frutto di un recente studio internazionale pubblicato su Nature Communications, a cui ha partecipato anche il professor Rinaldi, il Sandalore è un altro nuovissimo e per certi aspetti rivoluzionario principio attivo, visto che si tratta di una molecola profumata derivata dall’olio di sandalo capace di frenare la perdita dei capelli e di favorirne la ricrescita stimolando gli OR2AT4, dei recettori olfattivi presenti anche nel bulbo.

Per l’alopecia androgenetica sia maschile che femminile in fase iniziale e non severa funzionano, invece, degli estratti botanici di origine orientale già presenti nelle formule da qualche tempo, come la Boehmeria Nipononivea (falsa ortica giapponese) o il Ganoderma lucidum, derivato da un fungo giapponese, che intervengono sui meccanismi ormonali all’origine della caduta anomala, in associazione a complessi antiossidanti sempre derivati da piante, per esempio capsaicina, curcuma, tè verde, resveratrolo, e a minerali come zinco, rame e selenio.

Shampoo dermocosmetici
Preparando il cuoio capelluto a ricevere al meglio i principi attivi delle lozioni e degli altri trattamenti, anche gli shampoo partecipano al “salvataggio” delle chiome. Racconta Fabio Rinaldi: «E’ importante utilizzare formule delicate e con ingredienti antiossidanti, ma soprattutto con pH leggermente acido, intorno a 5,5, per mantenere in equilibrio il microbioma del cuoio capelluto e di conseguenza, rendere anche il bulbo pilifero più ricettivo alle cure». E’ importante anche il detergente asporti per affinità sebo e sudore, così come polvere, smog e fumo, senza aggredire cute e strutture cheratiniche: per questo, ai clienti andrebbero consigliati prodotti a base di tensioattivi dolci di origine naturale, come i sucresteri, derivati da una combinazione di olio di cocco e glucosio. Va tenuto presente che la loro azione risulta ancora più mirata se vengono addizionati a estratti vegetali selezionati in base alle esigenze dei vari tipi di capello: per esempio, oli di mandorle dolci, di jojoba o di germe di grano se i capelli sono aridi; avena, miglio, lino e guar se la chioma è secca e sfibrata; camomilla e calendula se i capelli sono fragili e il cuoio capelluto irritabile; ortica e propoli se è presente la forfora; bardana, betulla, legno di Panama se i capelli sono grassi.

Cure “in”
I clienti sicuramente gradiranno anche consigli riguardo la dieta, che ha un ruolo capitale nel mantenere i capelli sani, luminosi, elastici e vitali: deve apportare circa 38 g di grassi al giorno, 18 g al giorno di proteine complesse, vitamina E (germe di grano, piselli, oli di arachidi e soia, fegato), vitamina C (frutta e verdura, latte e fegato) e vitamina A (burro, uova, olio di fegato di pesce). Indispensabile, poi, il sostegno quotidiano da aminoacidi essenziali per la struttura del capello, come metionina e cisteina ma soprattutto ornitina e triptofano, che si assumono con la carne, i cereali, la verdura, e i probiotici provenienti da alimenti fermentati, come il kefir. Per défaillance più evidenti, si possono consigliare degli integratori alimentari. «Tra i supplementi più utili: quelli a base di aminoacidi, di vitamina C, selenio, zinco, biotina, niacina, olio di borragine (soprattutto per gli Omega 3 e 6) e le diverse vitamine del gruppo B, indispensabili per il metabolismo dei follicoli dei capelli, insieme a Spermidina Galeopsis, un nuovo principio attivo derivato da vegetali come funghi, patate, piselli, che ripara le cellule e stimola il bulbo», dice Rinaldi. Infine, da ricordare al cliente che anche lo stile di vita influenza prepotentemente la salute e il “panorama estetico” delle chiome: giova evitare fumo e alcolici, curare l’eventuale insonnia e ricavarsi break rilassanti, che ricaricano durante il giorno e favoriscono il buon riposo, stimolando una maggior produzione di “ormoni del relax”, melatonina in primis, della quale è stata dimostrata scientificamente l’importanza basilare nel ciclo di vita del capello, tanto da essere anch’essa inclusa in alcune lozioni anticaduta.