Fonte: www.federfarma.it

Petrosillo: “Riconosciuto valore che da tempo ribadiamo”

Farmacisti ai primi posti nella classifica dei professionisti della salute che meglio possono intervenire sull’aderenza alla terapia. Prima di loro, solo i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e gli specialisti. Sono i dati emersi dall’indagine civica realizzata da Cittadinanzattiva – Tribunale per i diritti del malato – con un questionario rivolto agli Assessorati alla salute, al quale hanno risposto 13 Regioni (Campania, Friuli Venezia Giulia-FVG; Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Sardegna, PA Bolzano, PA Trento, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto), e a 264 professionisti sanitari.

“Credo siano risultati molto importanti quelli emersi dall’indagine civica realizzata da Cittadinanzattiva – ha spiegato Gianni Petrosillo, presidente del Collegio dei probiviri di Federfarma e presidente di Federfarma Bergamo – non perché siano temi nuovi, ma perché le stesse Regioni oggi riconoscono finalmente valori da tempo trattati a livello scientifico e promossi da Federfarma in varie occasioni. Tra l’altro, emerge chiaramente quanto sia determinante un lavoro in team, dove medico, paziente e farmacista, svolgono un’azione win win: il medico sensibile all’appropriatezza prescrittiva e a dare una primaria comunicazione sull’importanza del rispetto delle terapia, discutendo di valore e sicurezza con il paziente stesso; il farmacista, a fianco del paziente, impegnato nel trasmettere certezze, chiarire dubbi, attivare controlli, a partire dalla riconciliazione per arrivare al monitoraggio dell’aderenza e della persistenza, passando attraverso la corretta modalità di assunzione del farmaco”.

La fotografia scattata da Cittadinanzattiva nel report, è quella di Regioni attente all’appropriatezza prescrittiva, benché ancora indietro sull’attuazione del Piano nazionale cronicità, organizzazione di servizi, protagonismo del paziente e strumenti a supporto.

“Sarebbe un passaggio veramente rilevante – aggiunge Patrosillo – se si partisse da queste analisi per giungere a riflessioni che rivoluzionino i metodi, nel comune interesse, non più volti a costringere i decisori alla ricerca di risultati di bilancio a breve, ma con una visione di più ampio respiro, verso investimenti sulla prevenzione e l’ottimizzazione delle cure che, in prospettiva, portino a sicuri risultati di miglioramento dello stato di salute dei cittadini e, conseguentemente, a un Ssn più sostenibile”.

Da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato arrivano anche alcune raccomandazioni civiche per migliorare l’aderenza alla terapia. “Come professionisti del farmaco – conclude poi Petrosillo – è impossibile non riconoscersi in tutte le raccomandazioni civiche, oltretutto perfettamente in linea con i principi dettati dal Piano Nazionale della Cronicità, proposte da Cittadinanzattiva. La speranza è che anche queste iniziative offrano un loro contributo di riflessione, per un nuovo approccio a nuove sfide, come per la governance dei nuovi modelli di gestione della cronicità dove i professionisti del territorio, farmacisti e medici in prima linea, possono veramente essere protagonisti attivi e determinanti”. (Rossella Gemma)