Fonte: www.farmaracing.it

I medicinali omeopatici fanno parte di una particolare categoria di farmaci prodotti grazie all’utilizzo di erbe e piante, che permettono la cura di alcune patologie, senza ricorrere ai farmaci più tradizionali.

Esistono ancora molti dubbi sulla reale efficacia dell’omeopatia tanto che negli USA, la Federal Trade Commission (l’agenzia per la protezione del consumatore), ha emesso una circolare che impone l’uso di una specifica etichetta sulla confezione di tutti i farmaci omeopatici.

Vediamo quali sono le principali novità e come queste possono incidere sulla tua farmacia!

I farmaci che “non funzionano”
I rimedi omeopatici nascono nell’Ottocento per curare i sintomi di alcune patologie, sfruttando prevalentemente i principi attivi di erbe e piante. La loro composizione, in alcuni casi, è molto simile a quella dei farmaci tradizionali con l’unica differenza che questi medicinali vengono diluiti tanto che spesso la sostanza curante non è più riscontrabile.

Per questo motivo sono tanti gli esperti di medicina che non accettano l’omeopatia come metodo di cura, ed è per lo stesso motivo che la Federal Trade Commission, con la sua circolare, ha deciso di mettere in luce queste caratteristiche ai consumatori.

Dopo aver fatto chiarezza sull’origine dei farmaci omeopatici, il documento sancisce l’obbligo per le case produttrici, di applicare sulle confezioni dei medicinali, l’etichetta “non funzionano”.

Tutti i farmaci che appartengono alla categoria dei rimedi omeopatici, che possono essere usati in modo autonomo dai pazienti, senza l’obbligo di prescrizione da parte del medico e per curare sintomi che possono risolversi da soli anche senza un trattamento particolare, dovranno essere tutti obbligatoriamente etichettati.

Lo scopo? Ricordare al consumatore che i farmaci omeopatici non possono essere considerati medicinali a tutti gli effetti e che la loro efficacia non può essere paragonata a quelli tradizionali.

Italiani e farmaci omeopatici: Omeoimprese e Istat
Se la posizione americana nei confronti dell’omeopatia è piuttosto severa, in Italia secondo i dati del 2015 diffusi da Omeoimprese, sono in aumento i pazienti che fanno uso di farmaci omeopatici almeno una volta all’anno. Secondo l’ultima indagine sono circa il 20% e di questi, il 30% li utilizza anche per la cura dei figli.

Quindi al contrario di quanto affermano gli Stati Uniti, in Italia medici e pazienti usano i medicinali omeopatici, li consigliano e sono la prima scelta quando si tratta di combattere le patologie più comuni.

Ecco perchè è importante dedicargli uno spazio nell’ecommerce della tua farmacia. Non vorrai mica costringere i tuoi pazienti a rivolgersi a un’altra farmacia? Se ancora non l’hai fatto, ecco un articolo che ti aiuterà a capire come gestire il magazzino e organizzare un’area riservata ai prodotti omeopatici.

Ma qual è il consumatore ideale di questa particolare categoria di farmaci?

Sempre secondo le indagini condotte da Omeoimprese, i pazienti che si rivolgono alle cure omeopatiche con maggiore frequenza sono le donne, tra i 34 e i 54 anni, con un buon tenore di vita e che risiedono nel Nord d’Italia o nelle isole.

Il mondo delle medicine complementari è molto vasto e, per molti pazienti, rappresenta una valida alternativa alle cure tradizionali. E i tuoi clienti cosa ne pensano? Coincidono con l’identikit di Omeoimprese oppure preferiscono affidarsi ai farmaci prescritti dal medico di famiglia?