Di Mauro Miserendino| Farmacista33.it

Novità in tema di tracciabilità dei rifiuti pericolosi. Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 24 Maggio scorso, è entrato in vigore in questi giorni il decreto 78 del 30 marzo scorso del ministro dell’Ambiente. Il nuovo Testo Unico Sistri 2016 sostituisce il test unico sul Sistri approvato 5 anni fa con decreto ministeriale 52/2011 e semplifica metodi e tempistiche di comunicazione da parte degli operatori, rinviando però a futuri decreti il dettaglio delle procedure per l’accesso al Sistri, l’inserimento e la trasmissione dei dati (e la disciplina di casi particolari). Il nuovo testo, tra le altre cose, ricorda che a 30 giorni dall’avvenuta iscrizione, sono consegnati all’impresa dispositivi Usb e credenziali per l’accesso al sistema e l’inserimento dei dati. E che nella scheda Sistri vanno indicati quantità e caratteristiche dei rifiuti entro 10 giorni lavorativi dalla produzione degli stessi (come avviene per il registro di carico e scarico). L’articolo 19 consente di delegare la gestione operativa alle associazioni imprenditoriali di categoria rappresentative sul piano nazionale. L’articolo 20 offre la possibilità di adempiere agli obblighi stipulando una convenzione con il servizio pubblico di raccolta o altro smaltitore di rifiuti. Il Sistri è nato nel 2009 per tracciare i percorsi dei rifiuti speciali a livello nazionale, e per contrastare situazioni d’illegalità. Inizialmente doveva essere obbligatorio per tutti i produttori di rifiuti speciali pericolosi, comportando il pagamento di un tributo annuale, e la tenuta di credenziali web e un dispositivo Usb per trasmettere alla “scatola nera” del veicolo del produttore o del trasportatore i dati relativi alle partite di rifiuti conferiti.

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La società Assinde partecipata da Farmindustria, Federfarma, Assofarm, Adf e Federfarma Servizi ha concluso a gennaio un accordo di programma con il Ministero dell’Ambiente d’intesa con quello dello Sviluppo economico per la gestione del ciclo produttivo e distributivo dei rifiuti speciali della farmacia: non solo farmaci scaduti, prodotti non classificati, infettivi, acque madri ma anche scarti di preparazioni galeniche, reagenti per esami in farmacia, protesi etc. La Commissione di Controllo per la gestione dell’Accordo di programma sta per essere insediata.

Francesco Ascone, Direttore generale Assinde, ricorda che, «pur produttrici di molte tipologie di rifiuti tra cui anche pericolosi, le farmacie per la maggior parte non sono sottoposte agli adempimenti Sistri. Ai sensi del decreto del Ministero dell’Ambiente 24 aprile 2014, non sono tenuti ad aderire al Sistri imprese ed enti produttori di rifiuti pericolosi che abbiano fino a dieci dipendenti. Per buona parte della categoria restano dunque vigenti gli adempimenti ante-Sistri che prevedono la tenuta e l’aggiornamento di un registro di carico e scarico dei rifiuti pericolosi da compilare entro 10 giorni dalla produzione del rifiuto (5 giorni se infettivo) ed altrettanti dallo scarico-conferimento a trasportatore autorizzato. Altro adempimento: entro il 30 aprile di ogni anno. La presentazione dei dati dell’anno precedente in una dichiarazione (Mud) da presentare alla competente Camera di commercio e relativa alla produzione di rifiuti pericolosi. Resta peraltro la possibilità di aderire al Sistri a titolo volontario. Per chi aderisse, volontariamente od obbligatoriamente, l’Accordo di programma con il ministero dell’Ambiente una volta operativo potrà prevedere forme di semplificazione nella gestione dello smaltimento dei rifiuti».

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