Fonte: www.farmacista33.it

Nuova Tariffa nazionale in Gu, remunerazione basata su attività del farmacista Pubblicata nella Gazzetta ufficiale del 25 ottobre e in vigore a partire dal prossimo 9 novembre, la Tariffa nazionale aggiornata, dopo oltre 25 anni dal DM 22/09/2017, rappresenta un’importante cambiamento per la categoria perché, oltre ad aggiornare il prezzo delle materie prime per le preparazioni galeniche, agli attuali valori del mercato, basa la remunerazione del farmacista sulla sua attività di preparatore e non su di un margine commerciale. Il provvedimento interviene su una norma che non era aggiornata da quasi 25 anni, fatto che aveva reso “insostenibile sul piano economico l’allestimento delle preparazioni magistrali, insostituibili per i molti pazienti – come ad esempio i soggetti affetti da malattie rare e i bambini – che non trovano una risposta adeguata ai loro bisogni nel farmaco industriale”.

Tra le altre cose, il decreto stabilisce (nota 3 dell’Allegato B) che “qualora sia necessario o espressamente richiesto dal medico ricorrere allo sconfezionamento di un medicinale industriale dotato di AIC, questo si considera come un componente della relativa forma farmaceutica allestita. Sulla ricetta o sul foglio di lavorazione si indica nome, lotto e data di scadenza del medicinale utilizzato che, esaurito o meno, si consegna all’utente unitamente al foglietto illustrativo”. Tale previsione, già anticipata da numerosi interventi della Giustizia amministrativa, commentano le sigle di categoria, «amplia le possibilità del farmacista preparatore, contribuendo in misura significativa alla personalizzazione delle terapie».

«L’aggiornamento della Tariffa è un importante risultato, che costituiva una priorità nell’agenda del nuovo vertice – commenta Marco Cossolo, presidente Federfarma. «Per conseguirlo abbiamo lavorato assiduamente sin dai primi giorni del nostro insediamento a fine maggio. Per la farmacia allestire le preparazioni, che è un aspetto qualificante della nostra professione, torna a essere economicamente sostenibile. Per il cittadino diventa nuovamente facile accedere a cure personalizzate. Altro aspetto importante è la possibilità di sconfezionamento da parte della farmacia, che permette di soddisfare un maggior numero di esigenze».

Una riforma perseguita per anni, sottolinea il Senatore Andrea Mandelli, presidente della Fofi, «che va a riconoscere la professionalità del farmacista, le sue competenze di specialista del farmaco. Le nuove modalità di remunerazione, ma anche l’aggiornamento della regolamentazione, costituiscono un importante contributo al miglioramento del trattamento di pazienti particolarmente fragili e amplia le scelte terapeutiche a disposizione del medico curante. È un risultato che premia anche il metodo che la Federazione ha sempre adottato per intervenire sulle questioni che toccano la professione quanto la salute del cittadino e la sicurezza della collettività: cercare la collaborazione e la condivisione degli obiettivi tra tutte le componenti professionali. Con questa riforma, infine, si rende ancora più concreta la partecipazione del farmacista al processo di cura e, quindi, l’evoluzione del ruolo del farmacista che è alla base della linea della Federazione».