di Federico Ciaccasassi- Logisticaefficiente.itLa gestione delle scorte influenza in maniera diretta l’andamento finanziario ed economico di un’azienda in quanto da un lato genera rischi mentre dall’altro è fonte di costi che la stessa dovrà sostenere.I rischi possono essere ricondotti a tre macro-categorie:

  • Over stock, si ha quando vi sono delle scorte in eccesso che causano un immobilizzo di risorse altrimenti impiegate per investimenti maggiormente redditizi.
  • Stock out, è l’incapacità di fronteggiare la domanda proveniente dal mercato a causa del mancato riapprovvigionamento di merce.
  • Deperibilità, ovvero il superamento dei tempi di conservazione definiti.

D’altro canto la gestione delle scorte comporta una serie di costi:

  • Costo di mantenimento delle scorte, è direttamente proporzionale alla quantità di merce acquistata ed è calcolato come percentuale del volume della merce a scorta in un determinato periodo di tempo. Esso deriva dallo stoccaggio fisico delle merci e include le spese di locazione, assicurazione, mantenimento ed ammortamento delle attrezzature, gli interessi sul capitale investito ed il costo del personale impiegato in logistica.
  • Costo di ordinazione, si sostiene in conseguenza dell’emissione di un ordine a fornitore e comprende i costi di trasporto, movimentazione merce e i correlati costi amministrativi. E’ inversamente proporzionale ai volumi acquistati in quanto diminuisce all’aumentare della quantità acquistata.

Una corretta gestione prevede un equilibrio tra il mantenimento di un soddisfacente livello di servizio al cliente ed un adeguato livello di scorte in magazzino affinché gli ordini possano essere tempestivamente evasi a fronte degli andamenti ciclici della domanda. I moderni software, sia gestionali che applicativi, permettono di ridurre al minimo le giacenze e sebbene siano costituiti da complessi algoritmi, alla loro base vi sono i classici modelli di gestione delle scorte: a punto fisso di riordino e a periodo fisso.

 

 

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TWO WIN SYSTEM
Il two win system, meglio conosciuto come metodo a “punto di riordino”, suppone l’impossibilità di prevedere la domanda futura se non attraverso l’aiuto di stime previsionali, ricavando i dati futuri dall’analisi dei dati storici sul consumo. Grazie a questi ultimi è possibile stabilire un punto di riordino, cioè un livello, raggiunto il quale, è necessario reintegrare lo stock in base ad un volume prefissato. Differentemente dal metodo del ciclo di ordinazione in cui le scorte vengono controllate periodicamente, il two win system presuppone che lo stock di magazzino venga esaminato con continuità e venga emesso un ordine qualora il livello delle scorte scenda sotto il punto di riordino. La problematica da affrontare non sarà quando emettere l’ordine bensì quanto ordinare. In questo contesto parliamo di lotto economico d’acquisto (EOQ – economic order quantity) come del volume di merce che deve essere acquistata in un’unica soluzione tale da minimizzare il costo totale, dato dalla somma del costo di mantenimento e di ordinazione.

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D = domanda di merce in una determinata unità di tempo
S = costo unitario di emissione dell’ordine
I = costo di mantenimento rapportato ad una singola unità di merce
C= costo unitario del prodotto

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Per rappresentare graficamente il lotto economico d’acquisto possiamo utilizzare un piano cartesiano in cui sull’asse Y raffiguriamo i costi mentre sull’asse X il lotto di acquisto. Il costo di ordinazione avrà la forma di un’iperbole in quanto diminuisce all’aumentare della quantità acquistata mentre il costo di mantenimento è rappresentato da una retta essendo direttamente proporzionale al lotto di acquisto.

Il punto di intersezione tra le due curve è il lotto economico d’acquisto ovvero la quantità da acquistare che minimizza entrambi i costi.