Di Giulio Sensi | Farmacista33.it
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Il Bilancio d’esercizio rappresenta la situazione patrimoniale e finanziaria dell’azienda ed il risultato economico d’esercizio della stessa; questo strumento informativo contiene le tutte le informazioni utili a valutare l’andamento gestionale dell’azienda nel periodo di riferimento. L’utilità di questo strumento, quando non sia una lettura fiscale per la determinazione del reddito imponibile, risulta quindi dal fatto che evidenzia in che modo si è formato il risultato economico ed è di fondamentale importanza per la programmazione ed il controllo dell’azienda.

Leggere un bilancio è spesso una tortura per il titolare di farmacia, non perché sia necessariamente foriero di notizie negative, ma perché già visivamente si presenta come un elenco con sotto-elenchi e sotto-sotto-elenchi che mettono effettivamente in confusione chi prova ad analizzarlo senza avere adeguate competenze interpretative. Tanto più sfugge spesso il significato di alcuni termini, soprattutto nello Stato Patrimoniale, ad esempio cosa siano ratei e risconti, le immobilizzazioni immateriali, oppure cosa si intenda per Attivo circolante e altro. Anche il “classico” modo di presentazione del bilancio (c.d. “a sezione divise e contrapposte) che prevede l’apposizione delle voci di bilancio in due distinte macro – sezioni contrapposte (Attivo vs. Passivo per lo Stato Patrimoniale e Costi vs. Profitti per il Conto Economico) non aiuta la lettura del bilancio, o quantomeno la rende più farraginosa. Per agevolarne, dunque, la lettura, a differenza dello Stato Patrimoniale, il Conto Economico può essere predisposto in forma scalare nella quale si espongono in sequenza i dati reddituali riclassificati e suddivisi in aggregati gestionali significativi in modo da determinare, in un’unica sezione, partendo dai ricavi totali di vendita e sottraendo via via tutti i costi, il reddito netto d’esercizio.

Questa metodologia aiuta nella comprensione della formazione del reddito, aggregando in maniera ordinata le varie voci del conto economico del bilancio in base al seguente schema:

+ Ricavi totali (Ssn + libere)

– Costo del venduto (ovvero magazzino al 31/12 anno precedente + valore merce acquistata nell’anno – magazzino al 31/12 dell’anno in oggetto)

= Margine Lordo

– Costi generali (affitto, utenze, assicurazioni, commercialista…)

– Costi del personale (stipendi, contributi…)

– Ammortamenti

= Utile operativo (risultato della gestione caratteristica, ovvero del “core business” della farmacia)

– oneri finanziari (bancari, fornitori…) e straordinari

+ proventi finanziari (banca, partecipazioni…) e straordinari

+ Dpc e altri servizi

= Utile lordo (risultato ante imposte)

– Irap

= Utile netto

– Stipendio del titolare (soci e/o collaboratori familiari)

– Enpaf

– Irpef

= Utile finanziario netto

La quantificazione dell’utile finanziario netto rappresenta il primo step nell’ambito del controllo aziendale poiché costituisce un importante elemento diagnostico sullo stato di salute dell’impresa: l’equilibrio reddituale attesta l’attitudine dell’impresa a conseguire un flusso di ricavi tali da garantire la copertura di tutti i costi, in un’ottica di creazione di valore e di remunerazione del capitale di rischio.

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