Fonte: www.ilfarmacistaonline.it

Un ddl per abrogare norme vecchie di decenni e che prevedono l’erogazione dell’indennità di residenza a favore delle farmacie rurali. Norme, scrive il senatore proponente Vincenzo Fregazzi, membro della Commissione Bilancio del Senato e Vicepresidente Vicario del gruppo Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE, che trovavano “la propria giustificazione nella necessità di porre riparo agli effetti negativi prodotti dall’applicazione della legge Crispi che aveva portato ad una considerevole concentrazione di farmacie nei centri urbani a scapito delle zone rurali che risultavano invece mal servite”.

“Oggi – sottolinea il senatore – il farmacista e la farmacia hanno subito mutamenti radicali”.

“La farmacia oggi opera in un contesto sanitario assai lontano da quello esistente più di ottanta anni fa: abbiamo un servizio sanitario nazionale più efficiente – aggiunge Fregazzi – una rete territoriale di ospedali e cliniche, presidi sanitari, assistenza sanitaria domiciliare, medicine da banco che possono essere vendute nei supermercati; abbiamo anche un sistema di comunicazione che rispetto al passato oggi si avvale di una rete stradale capillare, tale da consentire anche la consegna a domicilio dei medicinali ed una estesa rete di telefonia via cavo e satellitare in grado di raggiungere le località più lontane o isolate”.

Per tutte queste ragioni secondo il senatore si può capire quanto “sia anacronistica oggi l’erogazione di tale indennità”.

Anche perché, conclude, “l’indennità di residenza viene percepita come un balzello a carico dello Stato e degli enti locali, in definitiva a carico dei cittadini ed è per queste ragioni che, con il disegno di legge che ho presentato, se ne propone l’abrogazione”.