Fonte: www.federfarma.it
E’ stato presentato ieri sera in commissione Industria del Senato l’emendamento dei relatori, Luigi Marino (Ap) e Salvatore Tomaselli (Pd), che vieta alle singole società di capitale il controllo di più del 20% delle farmacie esistenti in ogni regione. La versione finale della proposta di modifica dovrebbe essere nota oggi, non appena saranno disponibili i resoconti di seduta della Commissione e i testi di accompagnamento, ma le anticipazioni fornite ieri dall’Ansa parlano di un divieto che interesserebbe tanto gli esercizi controllati direttamente quanto quelli gestiti indirettamente (per prevenire giochi di scatole cinesi) e di una vigilanza affidata all’Antitrust e ai «suoi poteri di indagine, istruttoria e diffida».

Con la presentazione dell’emendamento, si precisano anche i tempi con cui l’articolo 48 su titolarità e capitale verrà esaminato dalla Commissione. Come spiega lo stesso senatore Marino a Filodiretto, ci sarà tempo fino a venerdì prossimo per presentare eventuali subemendamenti e poi «la prossima settimana, l’approvazione in Commissione».

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Intanto il presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, è tornato ieri a ragionare sul prossimo provvedimento annuale per la concorrenza. In un intervento al convegno di Federcostruzioni, il Garante ha sostenuto che ricorrere allo strumento del ddl significa esporsi all’azione «delle lobby che portano ad eludere i contenuti più innovativi». Meglio allora, ha detto Pitruzzella, affidare il prossimo provvedimento sulla concorrenza non a un disegno di legge ma a un decreto. Oppure, ha ipotizzato ancora il Garante, si potrebbero varare «misure settoriali che recepiscano alcuni nostri suggerimenti», perché con il disegno di legge, che riguarda più settori, «c’è una saldatura degli interessi corporativi. Ciò che pongo con forza è il tema di adottare strumenti e procedure veloci per varare una legge che abbia come punto di riferimento la tutela del consumatore. In ogni caso, non spetta a me scegliere».

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