Di Mauro Miserendino | PharmaRetail.it

Farmacie in pole nell’offerta di tecnologia digitale in sanità. Il dato emerge in qualche modo anche dalla presentazione della ricerca dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità della School of Management del Politecnico di Milano (www.osservatori.net), che prende in considerazione principalmente gli investimenti di parte pubblica e intervista panel di cittadini, Chief information officer, aziende sanitarie e medici di famiglia. Uno dei dati più interessanti peraltro viene dai numeri Promofarma che sanciscono come nel nostro Paese il 72 per cento delle ricette sia ormai spedito on line dal medico di famiglia, e l’impennata è tanto più eclatante se si pensa che nel 2014 solo il 26 per cento delle ricette era dematerializzato. Altra notizia dall’Osservatorio: pur restando basse, raddoppiano le prenotazioni on line di esami da casa o da telefonino da parte dei cittadini. E da parte dell’industria e delle Asl sono aumentati del 20 per cento gli investimenti in telemedicina. Tutto ciò è avvenuto in un 2015 in cui c’è stata una lieve contrazione degli investimenti di parte pubblica, da 1 miliardo e 370 milioni di euro del 2014 si è scesi a 1 miliardo e 340 milioni. Asl e ospedali fanno la parte del leone, con 930 milioni contro 320 delle Regioni, 70 dei medici convenzionati e 18 del ministero della Salute. Gli sforzi si indirizzano soprattutto alla cartella clinica elettronica (64 milioni di euro, +10 per cento rispetto al 2014) ma in questo 2016 oltre metà dei Chief information officer intervistati annuncia che investirà soprattutto in sistemi di gestione documentale e di conservazione. Altri sforzi considerevoli sono stati fatti dal settore privato, e in particolare dalle 18.000 farmacie convenzionate di Federfarma che, accanto ai Centri unici di prenotazione a livello regionale oggi sperimentano sistemi di rendicontazione delle distinte riepilogative totalmente elettronici – anticamera della dematerializzazione totale delle ricette che è forse un po’ pessimisticamente prevista per il 2025 – e piattaforme per l’offerta di servizi privati ai cittadini. L’ultima, DoctorFarma, presentata in questi giorni, è volta a fidelizzare il cittadino all’aderenza alla terapia. Sottolinea l’ad di Promofarma Gianni Petrosillo: «Le farmacie stanno mettendo a punto cose nuove e concrete e investendo in modo oculato. Di solito siamo accusati di essere un po’ autoreferenziali, ma questo lavoro sottotraccia ha prodotto novità immediatamente fruibili e occasioni di dialogo con i mondi della sanità e i cittadini».