Fonte: www.farmacista33.it

Bilancio sociale delle farmacie: si investe sul personale e sulla prevenzione Ogni giorno in farmacia entrano almeno 75 mila cittadini, un terzo lo fa per avere consulenze sulla propria salute e riceve una consulenza sanitaria gratuita alla quale il personale dedica circa 2 ore di lavoro al giorno per un costo medio, per farmacia, di 10 mila euro all’anno per addetto. Ma è proprio sul personale che le farmacie, anche negli anni della crisi, hanno continuato a investire: l’11,5% dei costi totali contro il 9,5% del 2008. Questi in sintesi alcuni dati delle farmacie del Piemonte contenuti nel “Bilancio Sociale della Farmacia italiana 2015” realizzato con la collaborazione del Centro Studi Sintesi.

– Cgia di Mestre e con il sostegno di Teva e presentato oggi a Torino dal presidente Utifar Eugenio Leopardi, dal presidente dell’Ordine dei farmacisti di Torino Mario Giaccone e dal presidente di Federfarma Torino Marco Cossolo, alla presenza dell’Assessore alla Salute della Regione Piemonte Antonio Saitta. La ricerca, che quantifica il reale valore prodotto dall’insieme delle farmacie per la popolazione, ha rilevato che entrano ogni giorno in farmacia da 224.000 a 320.000 persone e una su tre degli utenti giornalieri si reca in farmacia per ricevere consulenze sulla propria salute. «È un’attività che impegna molto il personale e ha un costo medio di 10 mila euro all’anno per addetto, per farmacia». Ma la farmacia, dicono i dati, «continua a investire in eventi rivolti al pubblico, in campagne di prevenzione e nel consiglio professionale. Prova ne è che, anche in un momento di crisi, l’unica voce di spesa che aumenta è quella riferita al personale.

L’investimento delle farmacie sui collaboratori è un segnale di qualità del servizio offerto e dell’attenzione alla professionalità. Negli anni della crisi, infatti, il costo del personale è salito del 16% a dimostrazione che le farmacie, pur riducendo le altre voci di spesa, hanno continuato a investire nel valore umano l’11,5% dei costi totali. Nel 2008, l’incidenza sui costi totali era del 9,5%». Si investe anche in prevenzione: «Oltre 7 farmacie su 10 organizzano regolarmente giornate volte alla prevenzione e le ore mediamente dedicate a tali eventi sono cresciute da 7,8 giornate/anno nel 2013 a 10,3 attuali. Si stima quindi che in Piemonte 40.000 cittadini abbiano preso parte ad attività di prevenzione delle malattie più comuni grazie proprio alle farmacie. Questo comporta un importante risparmio per il Ssn, una vera e propria razionalizzazione delle risorse». «La valorizzazione della farmacia è uno dei principi sui quali la Regione Piemonte ha puntato investendo in progetti comuni di prevenzione e educazione sanitaria, che vedono i farmacisti parte integrante degli stessi» ha dichiarato Giaccone. «Gli accordi già firmati sono il punto di partenza di un percorso, che può condurre a una razionalizzazione delle risorse per il Ssn e ad un servizio per il cittadino sempre più adatto alle sue esigenze» Secondo Cossolo da questi dati emerge «che il ruolo del farmacista nel fornire consigli ha un forte impatto in termini di prevenzione ed è largamente riconosciuto dai cittadini e ora anche dalle Istituzioni e che farmacia investe nello sviluppo e nella coesione sociale della comunità» Le farmacie, ha concluso Eugenio Leopardi, «in questi anni di crisi, non solo non hanno licenziato, ma hanno addirittura investito in risorse umane, per erogare un servizio ancora più efficiente. La fotografia che scaturisce è quella di una farmacia che continua a essere un investimento altamente conveniente per la collettività e lo Stato: eroga servizi, campagne e consigli a costo zero per lo Stato, ma preziosissimi per i cittadini. Una rete di 18.000 farmacie in Italia, su cui le istituzioni devono investire».