Fonte: www.federfarma.it

Ammontano quasi certamente a più di 600 milioni gli scontrini fiscali emessi nel 2016 dalle farmacie del territorio e inviati all’Agenzia delle Entrate per la prossima dichiarazione precompilata dei redditi. E’ la stima che si ricava da una proiezione dei dati forniti da Promofarma, la società informatica di Federfarma, sugli invii effettuati per conto delle farmacie che si appoggiano al suo servizio di trasmissione. Si tratta complessivamente di un gruppo di poco inferiore ai seimila esercizi, ossia un terzo circa delle farmacie private in attività: dal gennaio dell’anno scorso al 9 febbraio – termine ultimo per spedire le spese sanitarie relative al 2016 – questi presidi hanno fatto transitare da Promofarma 197 milioni di scontrini, ripartiti in poco più di 630mila invii (di dimensioni variabili in base alla programmazione impartita al gestionale di ogni farmacia). Ciò significa che, in media, ogni farmacia ha trasmesso 120 scontrini al giorno.

Come detto, i numeri si riferiscono alle farmacie che si sono appoggiate alla società di servizi informatici di Federfarma. Le restanti – pari a circa il 60% del totale – hanno invece scelto l’invio diretto alle Entrate, attraverso la piattaforma di Sogei per la Tessera sanitaria. Impossibile quindi avere dati dettagliati su questo secondo scaglione, ma una veloce analisi della sua distribuzione geografica induce a ritenere che gli scontrini spediti complessivamente dalle farmacie private superi quota 600 milioni. «Queste cifre» è il commento della presidente di Federfarma, Annarosa Racca «testimoniano l’enorme sforzo compiuto dalle farmacie del territorio per realizzare i programmi del governo in materia di semplificazione fiscale, a vantaggio dei contribuenti così come della stessa amministrazione pubblica». Uno sforzo, ricorda ancora la presidente Racca, reso possibile dall’alto livello di informatizzazione dei titolari, eguagliato da pochi nel comparto sanitario. «Le farmacie non smettono di essere dalla parte dei cittadini, per un servizio pubblico che nella Sanità così come negli altri settori sia innanzitutto una leva virtuosa per le famiglie e per il sistema-paese». (AS)